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Teodorico Boniello. Capri – Potrebbero essere migliaia i capresi che sono stati vittima di una truffa organizzata a loro danni da una sedicente agenzia specializzata nella riscossione di tributi. A ricevere le lettere di recupero crediti con allegato bollettino di conto corrente, secondo le indagini avviate, a seguito di denunce ricevute dal Commissariato di Polizia di Capri e coordinate dal Vicequestore Aggiunto Maria Edvige Strina, potrebbero essere un numero enorme. A trarre in inganno i destinatari della richiesta di imposte che non superavano mai i cento euro, era la speciale modulistica utilizzata, che richiamava alla mente i prestampati solitamente adoperati dall’Equitalia con allegato tratteggiato il modulo di conto corrente intestato all’agenzia Service Tes Italia pmc e anche l’importo prestampato da versare entro centoventi giorni dalla ricezione della lettera. A capire che la richiesta aveva odore di truffa è stato il titolare di uno dei più antichi esercizi commerciali del centro storico, con attività a pochi passi dalla Piazzetta, che ha ricevuto, allo stesso indirizzo ma con tre nominativi diversi che pur richiamavano alla sua azienda, ben tre bollettini dove la Service Tes Italia pmc con sede in via Quirinale n22 in Roma, indicava che dopo aver proceduto al controllo della posizione amministrativa dell’azienda per debiti saldati per condono multe, avanzava una richiesta di saldo per 67,58 euro, relativi ad una differenza contabile che era stata accertata, e che l’imprenditore doveva saldare utilizzando il bollettino allegato, precisando inoltre che in caso di mancato pagamento la Service Tes Italia avrebbe proceduto d’ufficio a segnalare la posizione interbancaria procedendo anche poi al fermo amministrativo. L’imprenditore caprese si è insospettito dalle tre richieste simili non avendo mai condonato multe, e nemmeno avendo pendenze di morosità dal fisco, e inoltre non aveva mai avanzato richieste di sgravi fiscali. Altri fattori che avevano destato più di un dubbio al commerciante erano il domicilio dell’agenzia di recupero crediti, che addirittura si trovava in Via del Quirinale a pochi passi dal palazzo presidenziale ed il numero di call center che è risultato poi inesistente. Per questi motivi quindi l’imprenditore si è rivolto al suo fiscalista di fiducia che dopo una visura camerale è riuscito a risalire al fatto che la società di recupero crediti era inesistente ed il numero di partita iva riportato nella lettera corrispondeva a quello di un’impresa edile con sede nella provincia di Caserta. E’ nata così la denuncia depositata nelle mani del Dirigente del Commissariato, che ha iniziato una capillare ricerca presso altre attività commerciali e dalle prime verifiche è venuto fuori che decine e decine di aziende, di commercianti ed albergatori avevano ricevuto la stessa richiesta, dove veniva indicato lo stesso tipo di inadempienza e gli stessi importi per le sanzioni. Ed anche se sino ad ieri erano state presentate negli uffici del Commissariato solo due denuncie, la truffa in molti casi potrebbe avere avuto esito positivo, anche perché trattandosi di piccoli importi molte persone potrebbero aver già proceduto al pagamento. L’indagine comunque avrà un seguito presso gli uffici postali dell’isola per verificare il numero delle persone che hanno pagato l’inesistente evasione ed indagini saranno estese anche per risalire al titolare del numero di conto corrente postale che doveva ricevere l’importo. La truffa infatti potrebbe essere di dimensioni più vaste ed estesa ad altre province e città italiane e potrebbere nasconde un imbroglio di dimensioni notevoli se rapportato al numero di destinatari delle richieste di pagamento. Ieri dopo le prime indiscrezioni, la notizia si è diffusa a macchia d’olio sull’isola, ed infatti sono gli stessi commercialisti e fiscalisti ad informare i loro assistiti di non procedere a nessun pagamento nel caso avessero ricevuto bollettini sospetti o di qualunque tipo, e rivolgersi ai loro uffici.
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