L'intervista :
Questa volta vittima degli episodi di microcriminalità che si stanno registrando sull’isola dall’inizio della stagione turistica è stata la moglie di uno dei suoi frequentatori più illustri, addirittura insignito della cittadinanza onoraria: il Prof. Carlo De Vita, già primario otorino dell’Ospedale Santobono di Napoli. Il quale nel commentare la notizia esordisce: “Non mi era mai accaduto. Non voglio drammatizzare, però penso che sia arrivato il momento di cominciare a riflettere”.
D: Cosa vuol dire? Che non si sente più sicuro a Capri?
R: Certamente meno, anche perché nel mese di luglio ho subito un furto in casa, dopo oltre 30 anni che ci vivo, senza tener conto che frequento e vivo l’isola da più di 50. Qui sono cresciuti i miei figli e i miei nipoti, che dai capresi sono considerati “quasi isolani”.
D: Quindi Capri è diventata simile a tanti altri luoghi?
R: Credo che Capri sia immune da certi episodi che ormai in altre località sono all’ordine del giorno. Però, se la mia casa è stata visitata dai ladri in pieno estate e l’altra sera è accaduto un incidente inquietante, penso che qualcosa stia cambiando anche qua.
D: Cosa suggerisce per bloccare questa china?
R: Non sta a me suggerire come fare. Sono convinto però che se si riesce a bloccare questa ondata che mai come questa estate ha assunto caratteri allarmanti, Capri potrà tornare quella perla che è sempre stata nel panorama turistico internazionale.
D: Ha avuto paura l’altra sera, mentre era con sua moglie a Via Grotta delle Felci e si è trovato di fronte allo sconosciuto?
R: Stranamente la paura è venuta dopo, quando abbiamo realizzato che l’uomo poteva farci male, perché la strada è lontana dal centro abitato, le ville si trovano dislocate lungo tutto il pendio di Grotta delle Felci… Anche se ci sono tante ville, siamo sempre in una zona isolata. Solo a quel punto, io e mia moglie Annamaria abbiamo capito che potevamo correre un grosso rischio.
D: E come avete reagito?
R: Mia moglie ha urlato, chiamando a gran voce il giardiniere e mio nipote. Lui incurante ha proseguito lungo la scala che porta alla nostra abitazione, superando stranamente due cancelli secondari. Io, pensando che potesse arrivare in casa, dove c’erano ancora i miei familiari, ho iniziato a chiedergli urlando dove andasse. L’uomo ha proseguito senza rispondere e qui ho avuto veramente paura.
D: Dopo il furto in casa e dopo quest’ultimo episodio, come pensa di tutelarsi?
R: Per quanto riguarda la casa, ho preso tutte le precauzioni e gli accorgimenti che si prendono dopo simili casi. Prima non avevo mai pensato di ricorrere ad alcun sistema di protezione, né di prima né di ultima generazione. Bastava chiudere la porta, come si è sempre fatto a Capri. Da oggi in poi, farò molta più attenzione e comincerò a preoccuparmi anche quando esco di casa.
D: Ma il caso dell’altra sera non può essere stato sopravvalutato, visto che non c’è stato lo scippo?
R: No. Bastava che quello sconosciuto ci avesse detto la sua destinazione, anziché rispondere vagamente “vado al lavoro”, che alle 8 e 30 di sera è molto improbabile… Allora, avremmo evitato addirittura di sporgere denuncia in commissariato e io e miei familiari ci sentiremmo molto più tranquilli di quanto lo siamo oggi
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