Capri e Pompei travolte dalla pioggia. Disagi ai turisti e caos nei trasporti. Migliaia di croceristi bloccati sulla stazione di Pompei-Scavi. Il maltempo non ha risparmiato nemmeno l’isola azzurra che ieri, dopo la burrasca che l’ha investita durante la notte, era comunque affollata da vacanzieri giornalieri, che favoriti dal mare calmo ed un timido sole non hanno rinunziato al tour previsto nei loro viaggi organizzati. Il maltempo che ha causato forti danni, ha fatto saltare dall’itinerario previsto l’obbligata visita ai Giardini di Augusto. Il forte temporale e la grande mole d’acqua che si sono riversati sull’isola hanno infatti provocato una frana di enormi dimensioni proprio all’altezza dell’arco che conduce a Via Krupp, dove il cancello d’accesso è sbarrato ormai da due anni proprio a causa di una frana che investì la mitica strada fatta costruire dal “Re dei Cannoni” e di cui porta il nome. La frana, che fortunatamente è avvenuta in piena notte interessa un lungo tratto di strada che va dalle scale d’accesso ai Giardini di Augusto ed al belvedere, per terminare proprio sotto l’arco che collega i Giardini di Augusto con la piazzetta dove si trova la stele di Lenin. Una gran massa di terriccio, pietre, sterpaglie ed alberi è caduta da un altezza di circa 15 metri invadendo tutto il viale, provocando così la chiusura di quel tratto di strada che conduce ad uno dei più bei belvedere dell’isola con vista mozzafiato sui Faraglioni e Scoglio delle Sirene, dove da qualche anno il comune ha imposto il biglietto di ingresso di un euro. Tempestivo l’intervento degli uffici del Comune che hanno provveduto immediatamente a far rimuovere i detriti dalla zona e messo in sicurezza la zona. L’accesso però, sia alla strada che porta ai Giardini di Augusto che al Belvedere, a partire da una cinquantina di metri dalla frana, resterà interdetto al pubblico per alcuni giorni. Uno smottamento di terriccio è avvenuto anche all’interno del Porto Turistico, nell’area adiacente il meeting point, dove alcuni metri cubi di terra sono scivolati dal costone sovrastante invadendo la piazzola banchina del porto più blasonato d’Italia. A ripulire la zona è stato lo stesso personale che presta servizio nella società Porto Turistico Spa.
L’inferno di pioggia non ha risparmiato i comuni di Pompei e Castellammare di Stabia. Allagate le strade degli scavi, gli ingressi dell’area archeologica e i caselli dell’autostrada A3 Napoli-Pompei. I treni dell’ex Circumvesuviana, per Napoli e Sorrento, hanno subito dei grossi ritardi mandando in tilt il trasporto su rotaie. A Castellammare di Stabia, con l’esondazione del fiume Sarno, è stata sfiorata la tragedia: un anziano è rimasto bloccato in casa. Per la città archeologica, la soprintendenza, ha attivato il protocollo di massimo stato di allerta meteo: custodi e restauratori sotto la pioggia a monitorare ogni angolo del sito. Dai primi riscontri tecnici non ci sarebbero crolli o danneggiamenti a domus, affreschi e mosaici. Una perizia più approfondita si avrà solo ai prossimi raggi di sole.
L’ingresso di Porta Marina Superiore, già dopo i primi minuti di pioggia, è diventato un grande lago. Alcuni commercianti dei chioschi di spremute hanno innalzato barriere e creato passerelle “salva-turisti” “fai da te” con cassettine di plastica – utilizzate per il trasporto dei limoni di Sorrento e Amalfi – bidoni e assi di legno. Lo straripamento del Sarno in via Ripuaria, arteria di collegamento tra Pompei e Castellammare che si è trasformata in una parallela del fiume, un anziano, rimasto intrappolato dall’acqua e fango nella sua abitazione, è stato messo in salvo in extremis dai vigili del fuoco. L’uomo ha rischiato di morire travolto da una lava di fango. L’economia agricola è stata messa in ginocchio: danni alle coltivazioni di fiori per centinaia di migliaia di euro.
La gente del posto è stanca di vivere nel timore delle esondazioni. La chiusura di via Ripuaria ha generato caos nei collegamenti tra i comuni di Pompei, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata.