Fonte: ilmattino.it
di Rossella Rusciano
Evemero Nardella è stato uno dei molti protagonisti «stranieri» di cantaNapoli: come l’abruzzese Tosti, come il conterraneo Costa, il compositore foggiano morto all’ombra del Vesuvio (25 settembre 187823 aprile 1950) ha firmato con Ernesto Murolo «Suspiranne» e «Matenata»; con Libero Bovio «Surdate» e «Chiove»; con Corrado Della Gatta la perla dimenticata di «Che t’aggia dì»; con Eduardo Nicolardi il capolavoro di «Mmiez’ o ggrano».
La sua Foggia ha appena riscoperto e messo in scena una sua operetta inedita, «L’isola azzurra», al teatro Umberto Giordano, storia di amore, furto, investigazione e perdono all’ombra dei Faraglioni.
Il tutto partendo dallo spartito autografo, conservato nella biblioteca del locale Conservatorio, e procedendo con un progetto di ricostruzione musicologica che ha impegnato, appunto, il Conservatorio, l’Accademia di Belle Arti, il Comune, il teatro Giordano e la Fondazione dei Monti Uniti.
Agostino Ruscillo è partito dal manoscritto per sole voci e piano. Perduto il libretto originale, a quanto recuperato dallo spartito autografo si sono aggiunti recitativi parlati del regista Carlo Antonio De Lucia che ambientato la vicenda negli anni 50 di «Toto a colori» e «L’imperatore di Capri» tra immagini in 3D: la piazzetta di Capri, i Faraglioni, i panorami, l’hotel Splendido…
Applaudita al debutto postumo, l’operetta contiene romanze, canzoni e danze, soprattutto valzer. La protagonista, interpretata da Ripalta Bufo, si chiama Minnie, come «La fanciulla del West» di Puccini. E l’omonimia è una vera chiave di lettura: in molti punti, le trame dei due lavori sono sovrapponibili.
Vomerese d’adozione, formato al San Pietro a Majella (studiò con Serrao, ultimo allievo di Mercadante), Nardella fu anche, come Tosti e Costa, compositore di musica colta, anche se, come Tosti e Costa, passato alla storia piuttosto per il suo contributo alla canzone napoletana che oggi chiamiamo classica. La ritrovata operetta – tre atti per voci, coro e orchestra – fu composta nel 1914 sul libretto di Rocco Galdieri (in arte Rambaldo) per la Compagnia romana Baroni-Prosdocimi e mai rappresentata per le complicazioni di una vertenza giudiziaria e/o per i venti imminenti della Prima Grande Guerra. Galdieri (Napoli, 18 ottobre 1877 Napoli, 16 febbraio 1923) fu giornalista (anche a «Il Mattino»), autore teatrale e di canzoni.