Anna Maria Boniello. Capri – Cadono le braccia al presidente degli albergatori Sergio Gargiulo alla notizia degli ultimi due furti avvenuti sull’isola, uno avvenuto in casa di un agente di Polizia del Commissariato di Capri, e l’altro a Marina Grande, dove è stato rubato un gommone.
“Ormai siamo arrivati alla frutta” attacca Sergio Gargiulo Presidente di Federalberghi.
D: Lei aveva chiesto le telecamere, in effetti però si è visto che non servono a molto.
R: Le telecamere annunciate, che dovevano dotare l’isola di un vero e proprio sistema di videosorveglianza, non sono mai arrivate, anche se se ne parla da sempre, e quelle che ci sono appartengono solamente ai privati, titolari di boutique o albergatori.
D: E’ stato proprio lei a subire un furto in uno dei suoi alberghi.
R: Si ad Anacapri, il furto faceva parte di quelli avvenuti a luglio. Però posso dire che secondo le indagini i ladri sono stati presi e pare che fossero i tre rom che i Carabinieri arrestarono proprio in flagranza di reato mentre mettevano a segno un furto in una villetta.
D: Lei cosa suggerisce di fare per arginare il fenomeno?
R: Insisto con la videosorveglianza, è un vero e proprio deterrente. L’albergo di Capri è già dotato di un sistema di videocamere, e quest’inverno munirò della videosorveglianza anche quello di Anacapri, dove prima non si sentiva assolutamente questa esigenza, e che invece quest’anno è diventata teatro di una serie di furti clamorosi.
D: Capri quindi si dovrà affidare solo all’occhio elettronico come unico rimedio a questa escalation di cui Capri è purtroppo protagonista?
R: Assolutamente no, dobbiamo essere noi capresi i primi custodi della nostra isola, devo dire che quest’anno le forze dell’ordine stanno operando un encomiabile servizio, sorvegliando il territorio, sia di notte che di giorno in divisa ed in borghese. Credo che noi tutti dovremmo dare una mano, diventare meno omertosi ed essere più vigili e segnalare loro ogni episodio sospetto. Devo dire che proprio sull’allarme furti, prima se ne parlava di più, ora lo apprendo solo dalla stampa e non vorrei pensare che ci stiamo facendo l’abitudine, o ci stiamo assuefacendo ad uno stato di cose che prima ci era estraneo e provocava comunque un allarme sociale all’interno delle due comunità.