Anna Maria Boniello. Capri – Sono ragazzini di età compresa tra i quattordici e quindici anni, tutti frequentatori dell’isola, gli autori degli atti vandalici che lo scorso mese di settembre, a pochi giorni dalla riapertura, devastarono la scuola elementare di Tiberio intitolata al caprese vicedirettore del carcere di Poggioreale Giuseppe Salvia, che nel 1981 venne ammazzato dalla camorra. Quello che venne ritenuto un vero e proprio sfregio ad un simbolo della legalità sollevò un coro di proteste, tanto che persino la chiesa, ad opera del parroco Don Carmine del Gaudio, organizzò una fiaccolata, alla quale parteciparono il sindaco, le istituzione e tutta la cittadinanza, che partendo dalla Cattedrale di S. Stefano in piazzetta, terminò proprio nel piazzale antistante la scuola con gli interventi del parroco e del sindaco. E fu proprio primo a sollecitare la cittadinanza a collaborare con le autorità di polizia e non aver timore di parlare, se qualcuno avesse visto o sentito qualcosa. Ed è stato proprio attraverso un’attenta e minuziosa ricostruzione dei fatto, messa in opera dal nucleo di polizia giudiziaria del commissariato di Capri, coordinato dal vicequestore Maria Edvige Strina, che man mano è stato delineato lo scenario che ieri ha portato ad individuare i primi tre ragazzini responsabili. Si tratta di ragazzini di buona famiglia che probabilmente avevano scelto quegli spazi a dimora abituale per ritrovarsi durante i mesi di vacanza, nelle lunghe notti estive, lontani da occhi indiscreti. Infatti quando il personale addetto ha riaperto alla scuola, all’interno si è trovato davanti ad un’incredibile scenario: lattine e bottiglie di birra sparse dappertutto, vetri delle porte interne infranti, e le pareti insozzate da estemporanei graffiti, estintori svuotati, stampanti e fax resi inutilizzabili per aver versato all’interno delle apparecchiature enormi quantità di smalti e vernici, buste di plastica ed avanzi di cibo anche in alcune aule, tutti elementi che hanno fatto intuire che le scorribande avvenivano di frequente. Le indagini si sono avviate negli ambienti giovanili dei frequentatori della zona alta dell’isola, alcuni ragazzini alla presenza dei genitori hanno iniziato a fornire alcuni elementi che si sono poi rivelati utili per il prosieguo delle indagini che hanno portato ieri gli agenti del commissariato a denunciare alla Procura minorile i primi tre ragazzini per il reato di danneggiamento aggravato di beni pubblici. Le indagini però non si fermano a questa fase, la polizia di Capri continua a valutare tutti gli elementi a loro disposizione per accertare se insieme ai primi tre denunciati, ci siano altri colpevoli la cui identità è ancora sconosciuta.