Anna Maria Boniello. Capri – Anacapri in fermento per il comizio di chiusura della campagna elettorale che venerdì 29 Maggio alle ore 19.00 riempirà la piazze dedicata ad Edwin Cerio. Ad alternarsi sul palco per il comizio finale, oltre al sindaco di Anacapri Franco Cerrotta, saranno la dott.ssa Bruna Bonomi, assessore alle politiche sociali e giovanili, pari opportunità e qualità della vita, l’assessore alle attività produttive ed affari legali dott.ssa Caterina Farace ed il sociologo prof. Maurizio Fiasco, consulente della consulta antiusura ed uno dei massimi esperti sui rischi del fenomeno del gioco d’azzardo. Quello di Anacapri sarà un comizio diverso da quelli che chiuderanno le campagne elettorali in tutta Italia, perché il tema che sarà affrontato non riguarda l’appello al voto per una o un’altra lista, la scelta di questo o quel consigliere regionale, ma sarà tutto incentrato sul referendum anti-slot machine che è stato indetto dagli amministratori comunali, che hanno voluto chiamare alle urne i loro concittadini e dare loro parola su un problema che da qualche anno sta affliggendo la piccola comunità isolana, da sempre indenne dai fenomeni che purtroppo colpiscono altre località. Manifesti che invitano a recarsi al voto ed ad esprimersi sul referendum sono stati affissi per tutte le strade di Anacapri, con immagini e slogan allarmanti, come quello “L’azzardo brucia valore umano e dissipa il risparmio” o “Il gioco patologico annienta l’individuo”, oppure “Anacapri dice no allo slot machine ed il gioco non è abilità, ma azzardo”, sino a quello più sentito nella comunità “L’azzardo genera povertà e sofferenza”. A piazza Edwin Cerio quindi risuoneranno le parole di coloro, amministratori ed esperti, più coinvolti in questa problematica che parte da lontano, da quando, nell’ottobre del 2014 vennero varate le prime norme che portarono alla stesura di un regolamento comunale sui giochi leciti, dove veniva stabilito che le sale da gioco, sale scommesse e pubblici esercizi che ospitano le slot machine e le new-slot, dovevano essere distanti almeno 150 metri dai luoghi sensibili, tra cui le scuole, le chiese e luoghi di culto, cimiteri, palestre ed impianti sportivi, club giovanili, spiagge, stabilimenti balneari, sino agli sportelli bancari, postali e bancomat. Dopo il varo del regolamento il sindaco decise di chiamare a dire la sua tutta la popolazione, ed è nata da qui l’idea del referendum che si terrà nella tornata elettorale di domenica.