Anna Maria Boniello. Capri – Per circa venti ore Capri ha vissuto il brivido della grande sete. L’amaro risveglio di cittadini e vacanzieri che al momento di farsi la doccia o gustare un caffè hanno scoperto che dai rubinetti non sgorgava nemmeno una goccia d’acqua. E’ scattata così la psicosi per commercianti, albergatori, turisti ed isolani che Capri potesse rivivere un periodo nero di emergenza idrica così come accadeva prima della posa dell’acquedotto sottomarino. Due condotte che da partendo da Punta Campanella arrivano a Marina di Caterola alle spalle del Porto Turistico ed allacciano l’isola di Capri con la rete di distribuzione della terra ferma. Centocinquanta litri al secondo vengono immessi in condotta e raccolti nei depositi di accumulo per soddisfare le esigenze e i consumi di una popolazione che in estate tocca i 30.000 abitanti. Ieri mattina il caos regnava in piazzetta e come un tam-tam dai vari caffè del salotto del mondo si chiedevano notizie mentre sul sito istituzionale del Comune di Capri appariva un avviso in cui la cittadinanza veniva avvertita dell’interruzione dell’erogazione dell’acqua su tutta l’isola ed si invitavano i cittadini e gli utenti ad economizzarne l’uso per consentire un immediato ritorno alla normalità. Ed intanto alcune avvisaglie sull’eventuale riduzione della portata idrica che proveniva dalla centrale regionale di Santa Maria La Foce nel Sarno si erano già avute il 17 Luglio quando la stessa Gori diramò una nota annunciando che a causa dei lavori Enel in corso a terraferma ci sarebbe stato un minore apporto di acqua alla rete ed agli impianti gestiti dalla società. Lavori che avrebbero causato diffusi abbassamenti della pressione idrica e mancanza di acqua in alcune ore del giorno nei comuni compresi nell’ATO 3. Ed ancora un altro avviso indirizzato al Prefetto ed ai sindaci a firma del presidente della Gori Amedeo Laboccette dell’amministratore delegato Claudio Cosentino, sull’aumento dei consumi idrici arrivò lunedì 21. Nella nota si denunciava l’aumento dei consumi idrici dovuto alle elevate temperature e prelievi al di sopra del normale, per cui veniva chiesto ai sindaci di emanare apposite ordinanze vietando alla popolazione di utilizzare l’acqua per qualunque diverso uso ed in particolare quello di irrigazione ed innaffiamento. Tutto ciò, era scritto nella nota, per scongiurare una crisi idrica di grossa portata. La crisi invece, che comunque è arrivata nella notte fra martedì e mercoledì a causa di un grave guasto alla centrale Enel di Gragnano che ha provocato il fermo della centrale idrica regionale che si trova nello stesso comune di Gragnano che ha fermato completamente l’immissione di acqua nelle condotte sottomarine, lasciando l’isola di Capri completamente a secco. Analoga situazione si è vissuta in altri comuni che sono rimasti a secco come Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Pimonte, Piano di Sorrento, Massa Lubrense, Vico Equense, Sant’Agnello e Meta di Sorrento. Ed anche se gli operai e tecnici della centrale per riparare il guasto hanno lavorato tutta la notte, nelle prime ore del giorno quando riapre l’ “Azienda Capri”, gli addetti ai lavori del comparto turistico hanno cominciato a levare le loro proteste: da Marina Grande alla piazzetta lo stesso leitmotiv: “Nessuno ci ha avvertito”. E giù a spegnere le macchine del caffè e servire le bibite in bicchieri monouso. Arrabbiatissimo uno dei titolari del Bar Tiberio che lamentava l’assenza di informazioni ed il disagio di dover dire alla clientela che non potevano utilizzare i servizi igienici perché sull’isola non arrivava acqua. Fabrizio, il cameriere del Gran Caffè, ipotizzava che si sarebbero potuti limitare i disagi se agli imbarchi al Molo Beverello si fossero avvertiti almeno i vacanzieri pendolari della carenza idrica che stava vivendo Capri. Ma insieme ai bar che non hanno potuto servire il caffè anche i saloni di bellezza e couffer hanno utilizzato per le loro clienti che avevano necessità di fare lo shampoo litri di acqua minerale, e la titolare del ristorante Kukai, l’elegante sushi bar nel cuore antico di Capri, che serve specialità giapponesi, ha detto che riusciva a stento a sopperire alle richieste con le poche riserve d’acqua. Ma insieme ad i bar ed esercizi pubblici, hanno dovuto chiudere per carenza idrica anche i bagni e le toilette pubbliche disseminate lungo le strade di Capri, da Marina Grande ai Giardini di Augusto con l’avviso multilingue che la chiusura era dovuta alla mancanza d’acqua. Più arrabbiati di tutti gli abitanti delle zone alte che soffrono maggiori disagi trovandosi in località in cui l’erogazione riprende con più difficoltà a causa del dislivello e non sapendo quanto sarebbe durata la crisi idrica ovviamente c’è stata la corsa ai supermercati e salumerie per l’approvvigionamento straordinario di acqua minerale. Solo nel primo pomeriggio l’erogazione idrica è andata man mano riprendendo. Riparato il guasto a terraferma, così come ha comunicato la Gori, le prime zone ad essere rifornite sono state le zone centrali di Capri ed Anacapri e Marina Grande. Per ritornare alla normalità e riprendere normalmente il flusso nelle due condotte sottomarine dovranno passare circa 24 ore dal guasto, avvenuto la scorsa notte.