Anna Maria Boniello – Capri. L’atmosfera calorosa e informale del Premio Malaparte ha quasi cancellato il clima autunnale con un cielo plumbeo e raffiche di vento che per l’intera giornata di ieri hanno semi isolato Capri. Un’aria che ha colpito in positivo, però, anche lo scrittore norvegese Karl Ove Knausgard, che quest’anno è stato scelto dalla giuria, presieduta da Raffaele La Capria, che gli ha consegnato il Malaparte 2015. La cerimonia si è svolta, come vuole la tradizione, nella austera Certosa di San Giacomo che si è illuminata nel momento in cui Gabriella Buontempo ha consegnato al famoso scrittore la rituale composizione di fiori di campo simbolo del Malaparte, insieme alla motivazione scritta dalla giuria che ha scelto “Knausgard in base al criterio tradizionale che individua un autore straniero che nelle sue opere manifesti tratti di particolare vitalità”. Le opere del vincitore di questa edizione, infatti, secondo la giuria che include, oltre a La Capria, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Giovanni Russo, Emanuele Trevi e Marina Valensise, intonano “una nuova musica narrativa, con un ritmo lento e persistente che impronta di sé ogni pagina”. La motivazione del premio è stata molto apprezzata dallo scrittore straniero che ha voluto sottolineare una coincidenza incredibile tra l’essere stato scelto come vincitore della diciottesima edizione del Malaparte e l’uscita, proprio in questo giorni in Svezia, di Kaputt, uno dei più bei libri di Curzio Malaparte, pubblicato dalla casa editrice di cui Knausgard è l’editore. Lo scrittore norvegese, che è il quarto premiato della rinnovata serie che Gabriella Buontempo ha fatto ripartire nel 2012 dopo l’interruzione dovuta alla scomparsa della zia Graziella che fondò nel 1983 il Malaparte insieme ad Alberto Moravia e a Raffaele La Capria, va ad allungare l’albo d’oro dei premiati dove spiccano nomi importanti della letteratura internazionale, da Anthony Burgess a Saul Bellow, da Nadine Gordimer a Susan Sontag, da Manuel Puig a John Le Carrè tanto per ricordarne alcuni. Ultimo a chiudere la serie di Graziella Buotempo fu il premio consegnato a Isabelle Allende nel 1998. Poi la ripresa nel 2012 con Gabriella Buontempo e l’attuale giuria che premiarono Emmanuel Carrère, nel 2013 Julian Barnes e la scorsa edizione Donna Tartt. Quest’anno il Malaparte è stato assegnato ancora a un grande scrittore come Knausgard che, nel lasciare l’isola, ha confessato di essere rimasto letteralmente travolto positivamente dalla bellezza dei luoghi, dal calore dei protagonisti, dalla straordinaria collezione di quadri di Diefenbach nel corso della visita alla Certosa e dell’unicità della villa di Axel Munthe che ha visitato al suo arrivo con Gabriella Buontempo guida d’eccezione. Un premio, insomma, che esce da tutti gli schemi proprio come Malaparte, lo scrittore a cui è dedicato.