Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Posta consegnata dopo tre mesi o lasciata incustodita sui muretti, a Capri lamentele dell’utenza e segnalazioni all’Unione Consumatori. Continuano le criticità evidenziate dagli isolani relativamente alla questione legata alla corrispondenza ricevuta con tempi lunghi. Tra le ultime va citata quella posta ad esempio da un anacaprese che ha svelato di aver potuto sfogliare alla metà di marzo una rivista spedita dall’Inghilterra a dicembre. Un paradosso che volendo tradurre in distanza tra le due località porterebbe alla conclusione che una persona a piedi sarebbe giunta prima del periodico in questione. Un altro utente ha pubblicato sui social immagini divenute ben presto virali e condivise di corrispondenza lasciata sui muretti, su cordoli e parapetti esterni di confine delle abitazioni capresi per la quale si auspica nel buon cuore e nel senso civico di chi dovesse trovarla per risalire al destinatario e consegnare quanto atteso per le vie brevi, in un giro di amicizie e parentele, viceversa si rischia che non giunga mai a destinazione una bolletta, una rata, un sollecito di pagamento. La delegazione isolana dell’Unione Nazionale Consumatori che sta seguendo da tempo il caso, affiancando capresi ed anacapresi in quella che sta diventando una battaglia per il riconoscimento del diritto a ricevere la posta, con certezza e tempi rapidi, ha da tempo attivato anche una sorta di sportello on line, raccogliendo le segnalazioni postate sui propri profili social ufficiali. E nelle scorse settimane il leader isolano dei Consumatori Teodorico Boniello aveva anche inviato una nota-diffida via pec, «per il grave disservizio aveva spiegato – che va avanti da alcuni mesi, che si è venuto a creare sull’isola di Capri per la totale mancata o, in alcuni casi, ritardata consegna della corrispondenza postale, invitando quest’ultima a ripristinare ad horas il servizio». La delegazione isolana dell’Unione Nazionale Consumatori a difesa di utenti capresi ed anacapresi danneggiati da quanto avvenuto si è dichiarata pronta in mancanza di risoluzione immediata della questione anche ad azioni come quella di «presentare esposto alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio».