ANNA MARIA BONIELLO
CAPRI –
Mai più sbarchi selvaggi con caos sulle banchine e sui moli affollati di passeggeri e veicoli. Si aprono nuovi orizzonti per l’assetto del porto commerciale di Capri dopo il vertice convocato dal comandante del porto, tenente di vascello Alessandro Sarro, che ha visto ieri mattina riuniti intorno al tavolo, negli uffici del Circomare, i funzionario della Regione Campania, il vicesindaco di Capri Marino Lembo, l’assessore ai trasporti di Anacapri Ermanno Balsamo, i rappresentanti delle forze dell’ordine, polizia di stato, carabinieri, polizia municipale, il dirigente della dogana e il direttore sanitario del Capilupi. I mali endemici del vetusto porto di Capri che conta 80 anni, essendo stato costruito nel lontano 1932, sono stati analizzati sotto tutti gli aspetti: a cominciare dall’esiguità dagli spazi sulla banchina principale che è larga circa 4 metri e che ogni giorno deve sostenere lo sbarco di migliaia di passeggeri e centinaia di autoveicoli e che, come ha dichiarato lo stesso comandante Sarro, nel solo mese di giugno ha registrato sulla banchina principale ben circa 1100 accosti di mezzi veloci (jet e aliscafi) che trasportano solo passeggeri e di 200 navi-traghetto che trasportano promiscuamente passeggeri e veicoli. Un impatto insostenibile per il lungo e stretto nastro di banchina, che si snoda dalla sede della capitaneria e termina nella piazzola di imbocco del porto con il faro di segnalazione, dove – ha denunciato il comandante del porto – “si vive una commistione caotica tra flussi passeggeri e transiti veicolari” costretti a utilizzare l’unico percorso disponibile. In alcune ore del giorno su quel tratto di porto si crea un vero e proprio muro umano tra i passeggeri in arrivo e in partenza ai quali si aggiunge poi lo sbarco dei veicoli che scendono dal maxi-traghetto della Caremar. E’ nata da qui l’urgenza di dividere i flussi che il comandante Sarro ha illustrato alle istituzioni locali e alle forze dell’ordine che hanno partecipato all’incontro. Un’ipotesi che ha preso immediatamente corpo è quella di trasferire gli ormeggi delle navi della Caremar tutti nell’area portuale denominata la banchinella, sul versante opposto al molo principale dove invece dovrebbero sin dalla prossima settimana ormeggiare solo i mezzi veloci e quelli adibiti soltanto al trasporto passeggeri. Un rimedio tampone, ha spiegato il comandante del porto, da praticare almeno per il periodo estivo e fino a quando non saranno apportate quelle innovazioni di carattere infrastrutturale che interessano le aree portuali. Lo slargo della banchinella, ampio e spazioso, tra l’altro si trova in una posizione strategica, si trova a poche decine di metri dalla rotabile via Don Giobbe Ruocco, per cui il deflusso dei veicoli andrebbe a snellire notevolmente il traffico sul primo tratto della strada provinciale che collega il porto con la parte alta dell’isola. Ovviamente dovranno essere ascoltati i comandanti dei traghetti della Caremar, per cui è stato fissato un incontro a brevissimo tempo nella sede napoletana della compagnia regionale marittima. Resta però ancora irrisolta l’istituzione di un presidio sanitario nelle zone prospicienti le aree portuali: il direttore sanitario dell’ospedale Capilupi ha suggerito di impiegare le associazioni di volontariato per fornire la prima assistenza a chi ne avesse bisogno. I rappresentanti dei Comuni di Capri ed Anacapri oltre a esprimere il loro assenso sul trasferimento degli ormeggi hanno dato la loro disponibilità a varare immediatamente un piano traffico, unitamente alla rimodulazione della segnaletica da apporre nei punti cruciali.