Anna Maria Boniello
Capri –
Torna al centro delle polemiche l’ospedale Capilupi di Capri, il nosocomio isolano i cui lavori di ampliamento e ammodernamento sono inesorabilmente fermi da mesi. Lo stop è dovuto al ritiro della donazione milionaria da parte di una benefattrice, Claudia Zweig Messanelli, un’anziana signora italo-tedesca che la scorsa estate visti i ritardi nei lavori e le lungaggini burocratiche decise di annullare la donazione degli ulteriori due milioni di euro che aveva destinato per l’ammodernamento e la ristrutturazione della vecchia ala dell'unico presidio ospedaliero dell'isola. A denunciare lo stato di cose stavolta sono stati i sindacati che ieri hanno diffuso un documento, siglato dalla struttura aziendale della Cisl-Funzione Pubblica rappresentata da Antonio Eliseo dell’organizzazione sindacale del Capilupi, che è stato inviato tra l’altro al Prefetto di Napoli e alla Corte dei Conti affinché si faccia luce sull’inquietante vicenda. “In un preciso momento storico, in piena attuazione di spending review, perdere una donazione di due milioni di euro sottoscritta da una privata cittadina – scrive il sindacato nel documento – è la dimostrazione di incapacità. La smobilitazione del cantiere è stato l'ultimo atto della teatralità della politica campana”. Dopo l’interruzione dei lavori, è stato infatti anche smantellato il cantiere ed è stata rimossa la copertura in tubi innocenti che “mascherava” l’ala vecchia della facciata del Capilupi. “Se dovessimo definire la storia dei lavori al presidio ospedaliero di Capri si troverebbe un solo aggettivo, vergogna”, si legge nella nota di denuncia. “E’ noto a tutti che questa vergognosa vicenda, che si è protratta per cinque lunghi anni, ha evidenziato – riferisce nel documento la struttura aziendale della Cisl Fp – i limiti gestionali dei nostri amministratori e l'incapacità dei tavoli della politica a dare risposte concrete hai bisogni della gente”. La Cisl segnala “la drammaticità strutturale in cui versa oggi l'unica struttura sanitaria dell'isola. Il disagio che vivono i cittadini utenti ed i lavoratori per il mancato completamento ed ammodernamento della stessa e arrivato ormai ad un punto di non ritorno”. “Al Prefetto di Napoli – dice l’organizzazione sindacale – chiediamo di impegnare il Direttore Generale dell’Asl Na1 Centro, da poco insediatosi, a costruire un tavolo per ricercare tutte le soluzioni possibili”. Alla vigilia della diffusione del comunicato i rappresentanti sindacali interni, coordinati da Antonio Eliseo, per fare il punto della situazione hanno avuto un incontro nella sede del Comune di Anacapri con il sindaco Franco Cerrotta, a cui ha partecipato anche il delegato alla sanità del Comune di Capri Bruno D’Orazi. Nel corso della riunione è stata esaminata l’intera problematica del Capilupi e il sindaco Cerrotta ha affermato che l’amministrazione comunale di Anacapri non era mai stata coinvolta in maniera diretta nella querelle relativa alla donazione così come nello svolgimento dei lavori. Comunque il primo cittadino di Anacapri ha assicurato di farsi parte dirigente di convocare un’assemblea pubblica al fine di fare chiarezza sull’intera vicenda e di impegnarsi attivamente tra gli enti competenti, Asl Napoli 1 e Regione, per la ripresa dei lavori e il reperimento dei fondi pubblici per la riapertura del cantiere.