Anna Maria Boniello. Capri – A distanza di una settimana nuovo blitz a Capri in un operazione congiunta tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera nelle acque del porto commerciale di Marina Grande a Capri. L’operazione di ieri ha visto all’opera circa trenta uomini appartenenti al nucleo della tenenza Guardia di Finanza dell’isola di Capri e all’Ufficio Circondariale Marittimo e della Guardia Costiera dell’isola, che su mandato del sostituto procuratore della Repubblica Ilaria Mancusi Barone hanno sottoposto a sequestro corpi morti, cime e catene che erano stati installati abusivamente in uno specchio d’acqua demaniale di circa 400 metri quadrati. E’ questo il secondo sequestro di ormeggi abusivi che il pool della sezione ambientale della Procura di Napoli coordinato dal sostituto procuratore Nunzio Fragliasso ha messo in atto all’interno del porto commerciale dell’isola, dove l’azione della Procura ha fatto emergere una situazione di abusivismo che va man mano allargandosi. L’operazione di ieri è avvenuta nella tarda mattinata sotto gli occhi di centinaia di turisti che scendevano da traghetti ed aliscafi questa volta l’intervento di polizia giudiziaria ha interessato l’area sull’altro versante del porto, una vasta piazzola denominata Banchinella, dove abitualmente ormeggiano traghetti e battelli per il giro dell’isola e quasi l’intero traffico marittimo che arriva da Ischia Amalfi e Positano. La Procura anche questa volta si è avvalsa dell’ausilio del nucleo sommozzatori del Secondo Reparto Tecnico di Supporto Nisida della Guardia di Finanza. Le indagini di ieri hanno accertato che i 400 metri quadrati di specchio d’acqua oggetto dell’operazione erano abusivamente occupati da due società operanti nel settore turistico ricreativo che avevano installato corpi morti, cime e catenarie utilizzate per l’ormeggio delle loro unità navali, con cui effettuano giri dell’isola ed escursioni in mare negli angoli più suggestivi delle coste di Capri. Al termine dell’operazione sono state rimosse e sequestrati circa centocinquanta metri di cime di vario diametro, venti metri di catene, cime e maniglioni di aggancio e rese inutilizzabili le boe d’ormeggio e corpi morti installati abusivamente. Al termine delle operazioni i legali rappresentanti delle due società oggetto del sequestro sono stati denunciati dalla Procura di Napoli.