Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Noi continuiamo a chiedere verità e giustizia per Emanuele, e non vogliamo che anche questa vittima resti senza un colpevole che paghi”. Marco Sansone, esponente sindacale di Usb interviene dopo la sentenza legata alla morte sul lavoro della giovane Luana D’Orazio, ricordando la scomparsa a Capri dell’autista del bus di linea Emanuele Melillo nel tragico incidente dell’estate del 2021. Una tremenda mattinata di luglio durante la quale il mezzo guidato da Melillo dopo essere partito dal capolinea di Marina Grande, nei pressi del porto commerciale, con destinazione il centro di Capri, subito dopo aver affrontato il primo tornante “in salita”, precipitò verso il basso. Un giorno entrato a far parte delle pagine più tristi della storia dell’isola azzurra e che ha visto purtroppo la vita di un giovane autista, Emanuele spezzata troppo preso e una vicenda che da allora ad oggi non ha ancora trovato una verità, un’esatta ricostruzione dell’accaduto, un quadro dettagliato definitivo di come siano andate le cose in quel maledetto 22 luglio del 2021 segnato a Capri dalla tragedia. E Marco Sansone dell’Unione Sindacale di Base è tornato sulla vicenda a poche ore dalla condanna a due anni, lei, e ad un anno e mezzo, lui, dei titolari della ditta dove si è registrata la tragica morte sul lavoro di Luana D’Orazio stritolata da un orditoio a cui lavorava in un’azienda tessile di Prato. “Giovane mamma di 22 anni, stritolata dai macchinari con le barriere di sicurezza disattivate per aumentare i profitti, a maggio del 2021 – ha detto Marco Sansone – Nei mesi scorsi, oltre alla rabbia per l’assurda morte di Luana, abbiamo manifestato impazienza per i lunghi tempi della giustizia. Ma oggi siamo più schifati di prima. Ed a questo punto – ha aggiunto – siamo anche preoccupati per un altro omicidio sul lavoro che abbiamo seguito più da vicino, avvenuto a luglio del 2021, quello di Emanuele Melillo, l’autista dell’Atc tragicamente morto in un terribile incidente stradale a Capri. Sette indagati e nessun colpevole ad oggi. Con una famiglia ed una figlia che ancora lo piangono. Noi continuiamo a chiedere verità e giustizia per Emanuele, e non vogliamo che anche questa vittima resti senza un colpevole che paghi”.