Fonte: Il Mattino (ed. Benevento)
di LUCIA LAMARQUE
A distanza di tre decenni dalla prima pubblicazione “Futurvesuvio, Futurismo e futuristi in Campania 1910-1924” di Massimo Bignardi rilegge la nascita del futurismo a Napoli, soffermandosi sugli sviluppi e sui protagonisti del movimento di Tommaso Marinetti. La presentazione del libro, promossa ed organizzata dalla Biblioteca comunale nell’ambito della rassegna “Inviti alla lettura: conversando con gli autori”, ha fornito un importante spaccato riferito all’arte dei primi decenni del novecento. Bignardi, già professore di storia dell’arte contemporanea e di storia ambientale ed architettura del paesaggio presso l’Università di Siena, è direttore del museo “Frac Baronissi” e di “geaArt” periodico di cultura e di nuove tecnologie creative. Il libro (Francesco D’Amato editore 2022), prende spunto dalla prima serata futurista napoletana. Il “debutto” si svolse nel 1910 al Teatro Mercadante e mai scelta fu più felice da parte di Marinetti, visto che la città rispondeva in pieno, in quanto ad arguzia, modo di pensare e di vivere in modo anticonformista, culla delle idee fondanti del futurismo. Alla serata presero parte con Marinetti, che nei giorni precedenti si era molto impegnato a dare pubblicità all’evento, i maggiori esponenti del movimento. E proprio dalla serata napoletana prende il via il viaggio di Bignardi che, a 30 anni di distanza dalla prima pubblicazione sul futurismo, rilegge «con un linguaggio molto più ampio ha sottolineato lo stesso autore e una maggiore esperienza i fatti napoletani». “Futurvesuvio” a dispetto del titolo non è “Napolicentro” ma spazia sugli avvenimenti che si susseguirono in tutta la Campania. Stimolato dallo storico dell’arte Francesco Creta, Bignardi ha ricostruito nel libro un percorso storico-critico che dalla serata del Mercadante giunge alla mostra del 1914, allestita nella galleria napoletana di Giuseppe Sprovieri, fino al manifesto futurista di Boccioni ai pittori meridionali, pubblicato nel 1916 dalla rivista “Vela latina”. Bignardi ha illustrato i momenti significativi ed i passaggi “tecnici” del movimento ed i cambiamenti che avvennero in un primo momento, «quando manca ancora una strategia». Il passaggio fondamentale per Bignardi avviene tra il mondo antico e la società moderna con l’analisi dell’autore che si sposta tra Napoli, Capri e Positano con i soggiorni di Depero e Prampolini e giunge al 1922, al settembre, con la serata “salernitana”. Ad intervallare gli interventi di Bignardi le letture di alcuni brani di “Futurvesuvio” ad opera degli studenti dell’istituto “Virgilio” di Benevento coordinati dalla docente Veronica Russo. Ad aprire la serata l’assessora alla cultura del Comune di Benevento Antonella Tartaglia Polcini che ha sottolineato l’importanza di questi appuntamenti come apertura alla città e come crescita culturale e sociale. A portare il saluto del sindaco Mastella l’assessora all’istruzione Maria Carmela Serluca.