Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Problemi sulla Capri-Anacapri e necessità di trasporti alternativi. L’episodio dell’altro giorno con la caduta di un masso lungo l’arteria stradale provinciale che collega i due comuni dell’isola azzurra e che solo per un miracolo non ha provocato conseguenze a persone e cose, riporta alle riflessioni e al dibattito sulle vie carrozzabili isolane e sulla necessità, prima o poi, di pensare e ripensare a sistemi di collegamento diversi dagli attuali. Passata la grande paura di venerdì e ripristinata la viabilità, con un sistema di circolazione a senso unico alternato, disciplinata da semafori, con l’azione da parte delle due amministrazioni comunali isolane, che sono intervenute immediatamente e con somma urgenza sulla strada che, ricordiamo, come tutte le provinciali, è di competenza della Città Metropolitana, il pensiero va al presente ma anche al futuro della mobilità sull’isola azzurra. E se è vero che manutenzione e interventi mirati potranno rendere ulteriormente sicura quella strada, unica via di contatto tra Capri ed Anacapri, almeno per quanto concerne la viabilità veicolare, se si escludono gli antichi sentieri pedonali del Passetiello e della Scala Fenicia, e garantire che aldilà della religiosa protezione della Madonnina della Grotta della Madonna di Lourdes che proprio nel punto dove è avvenuta la frana, ha evitato il peggio, si possa procedere con tranquillità lungo la strada provinciale, occorre anche ripensare i collegamenti per il futuro. Di recente, va ricordato, anche un’assemblea pubblica promossa dall’Ascom Anacapri, aperta sia agli esercenti anacapresi iscritti che non iscritti all’associazione aveva riportato al centro del dibattito le condizioni della strada provinciale Capri-Anacapri. L’argomento diviene ancor più di attualità dopo la tragedia sventata dell’altro giorno e pone al centro dell’attenzione la situazione ed il fatto che a garantire i collegamenti interni al territorio continui ad essere un’unica arteria stradale costretta tra l’altro a sostenere pesi di gran lunga superiori rispetto a quanto avveniva sull’isola azzurra agli albori di tale strada provinciale che ha origini, come si può verificare dagli annali storici, addirittura tra il 1874 ed il 1877. L’ipotesi di una seconda funicolare dell’isola, o comunque di uno strumento alternativo di collegamento su ferro e non su gomma che aiuti a smaltire la movimentazione, e ad alleggerire quella sulla carrozzabile, dunque, è un progetto ed un’idea sui quali probabilmente occorre focalizzarsi.