Anna Maria Boniello. Capri – Un selezionatissimo gruppo di visitatori ospiti di Carthusia sbarcherà a Capri domenica per una full immersion di due giorni, nel mito, nella storia e nella natura dell’isola.. Si tratta di appassionati estimatori e promotori di quelle fragranze e profumi che nascono nel più piccolo laboratorio del mondo che affaccia sull’antica Certosa, in uno spazio di qualche centinaio di metri quadrati e situato in un angolo di straordinaria bellezza naturale. Con i Faraglioni dirimpettai ed i Giardini di Augusto a far da cornice, a pochissimi passi da via Krupp. Per questi particolari turisti la famiglia Ruocco ha tracciato un tour particolare partendo dalla visita di quel piccolo ma famosissimo laboratorio di profumi che affonda le sue radici nel 1300. Quando un monaco certosino che aveva appreso della venuta sull’isola della regina Giovanna d’Angiò, mise a macerare tutti i fiori che aveva raccolto nel giardino della Certosa per regalarli alla regina, e da quella alchimia nacque il primo profumo di Capri. Un bouquet particolare caratterizzata dal garofano ed i gerani selvatici la cui formula ancora oggi è custodita negli archivi del ricettario di Carthusia. E il tour caprese di quelli che sono ritenuti non a caso gli ambasciatori di Capri e del made in Italy nel mondo, clienti, agenti e distributori internazionali, attraverserà quel percorso ricco di storia e che ha portato quei profumi e quelle fragranze ad essere conosciute in tutto il mondo. I profumi di Capri, si trovano esposti infatti nelle più prestigiose vetrine di Harrod’s a Londra di Isetan a Tokyo di Conran Shop a Parigi e da Ludwig Back a Monaco, tanto per citarne alcune, perché ormai il brand Carthusia ha invaso ben trentacinque paesi nel mondo e si appresta a sbarcare nei paesi asiatici, in Russia e nel Middle East. E agli ospiti che arriveranno a Capri sono state riservate alcune sorprese: visioneranno dal vivo, nel laboratorio di Viale Matteotti, tra moderne tecnologie e alambicchi, come nasce un profumo di Capri in quella antica fabbrica definita “il più piccolo laboratorio di profumi del mondo” che è riuscita a mantenere inalterato tutto il suo fascino ricorrendo inoltre alle più sofisticate e moderne tecnologie che gli consentono di ampliare sempre più la sua gamma di fragranze tanto che addirittura il tempio del canto e della musica di Napoli come il San Carlo lo scorso mese di dicembre ha siglato una partnership di profumi capresi per dedicare addirittura una fragranza inserita in un package particolare che riporta le linee del tempio della lirica a cui è stato dato il nome “Prima” ed è stato distribuito in occasione della prima de “La Traviata” nella stagione 2012/2013. E quel fil rouge che continua nel corso dei secoli rinnova una tradizione che oggi è affidata ai proprietari di Carthusia Silvio e Patrizia Ruocco affiancati dai figli Virginia ,Riccardo Fabrizio e dal general manager Michele Pagani che portano avanti quel mix di cultura e tradizione isolana che ha saputo abbinare modernità, cultura, storia, ambiente e arte. Il simbolo di Carthusia infatti è una pregiata opera artistica creata negli anni Quaranta dal pittore Mario Laboccetta , l’artista ritenuto un importante esponente della pittura surrealista. Una sirena floreale diventata un’icona sin dagli anni 40 di Carthusia e dell’isola che sprigiona attraverso la sua immagine quella capresità raffigurata in un variegato gioco di colori e fiori e comunica con il suo emblema quegli elementi di bellezza e natura che sono racchiuse in quelle preziose bottiglie di vetro che esportano nel mondo i profumi e le essenze estratte dalla flora dell’isola. .