Fonte: Il Mattino
Sarà Benjamin Labatut il protagonista assoluto dell’anteprima di «Campania libri festival». Lo scrittore cileno, che ha appena ricevuto a Capri il Premio Malaparte, attraverso un dialogo con la scrittrice e sceneggiatrice Elena Stancanelli, presenterà alle 18 a palazzo Zapata, in piazza Trieste e Trento a Napoli, il suo “Maniac”, un libro molto atteso dopo il successo e le suggestioni di Quando abbiamo smesso di capire il mondo. Maniac, pubblicato da Adelphi, editore di tutti i titoli di Labatut in italiano, è il nuovo e interessante capitolo di una produzione impossibile da catalogare in un genere letterario. Uno dei temi principali anche in questo caso è il legame tra l’arte e la scienza, capaci di rendere visibile l’invisibile. Labatut si muove con straordinaria abilità tra le origini dell’intelligenza artificiale, il romanzo prende il titolo dal nome di uno dei primi computer della storia, e le vite di due famosi matematici (Paul Ehrenfest, John von Neumann) e un giocatore di Go (Lee Sedol), dando forma a quella che lui stesso definisce «un’opera di finzione basata su fatti reali». Dove è impossibile capire, e forse non è neanche importante, cosa appartiene alla realtà e cosa al processo creativo. In un turbine di pensieri che ci porta alla genesi dell’intuizione scientifica e agli effetti che ha sulla vita di chi ha il compito arduo, e nondimeno pericoloso, di provare a svelare anche uno solo dei misteri che governano la nostra esistenza.