Mariano Della Corte. Capri – E’ iniziato il disboscamento e la pulizia per ripristinare l’antico sentiero che dall’Arco Naturale conduce alle Grotte del Fieno. Ad armarsi di tagliaerbe, pale, picconi e tutte le attrezzature essenziali sono stati i soci di Percorsi e Sentieri dell’Isola di Capri, che denunziarono al comune la chiusura dell’antico sentiero da parte di un privato, proprietario di un villino, che aveva piazzato all’inizio della stradina una staccionata in legno, impedendo a chiunque il passaggio nella strada comunale. Il comune poi aveva disposto la riapertura dell’antica strada, Via Vicinale Arco Naturale, attraverso una delibera firmata dall’architetto Mario Cacciapuoti responsabile dell’ufficio paesaggistico e dall’ingegnere Salvatore Rossi, dirigente dell’ufficio urbanistica ed edilizia privata dal Comune di Capri che ordinava la rimozione delle barriere in legno ed il ripristino dello stato dei luoghi con rimozione di un’aiuola realizzata dai privati proprio all’imbocco del sentiero. Purtroppo, secondo un primo sopralluogo effettuato dagli ambientalista, il presidente Luigi Farella spiega che il tracciato della strada è quasi completamente scomparso, sia a causa della crescita della vegetazione ma soprattutto per il crollo dei muri di sostegno dei terrazzamenti che in passato venivano resi oggetto di costante manutenzione. Per questi motivi il primo intervento dell’Associazione Percorsi e Sentieri di Capri si è incentrato,nella parte iniziale a monte, sulla pulizia del sentiero con la messa a vista degli scalini ancora esistenti o e con la formazione di nuovi scalini provvisori, mentre nella parte a valle, la caduta del muraglione, posto a confine con il demanio comunale ha fatto smottare e cadere anche gli appezzamenti superiori facendo così perdere ogni punto di riferimento che i proprietari del terreno ci avevano, rendendo più difficile il percorso di avvicinamento alle grotte. Inoltre, il resoconto della situazione da parte degli ambientalisti ha messo in luce che caduta del muraglione e dei terrazzamenti superiori ha creato una scarpata sulla quale è cresciuta una vegetazione infestante particolarmente fitta ed impenetrabile. Questo primo intervento quindi fa muovere i primi passi affinché la popolazione caprese ed i tanti turisti possano godere di uno dei più begli scorci dell’isola, che in passato era l’unico belvedere, prima che fosse realizzato quello attuale, più a valle, con vista sull’Arco Naturale, una delle attrattive paesaggistiche più conosciute dell’isola, un arco appunto formato dall’erosione provocata dagli elementi naturali. Le grotte che danno il nome alla zona, inoltre venivano utilizzate dagli antichi contadini per lo stoccaggio del fieno per il foraggiamento del bestiame, che veniva conservato nelle cavità carsiche che grazie alla loro particolare conformazione ed alla favorevole esposizione fornivano un ambiente naturale adatto alla conservazione del fieno. Ed erano appunto i contadini, che nei tempi che furono, ad occuparsi della manutenzione del sentiero che poi nel corso degli anni era caduto nel dimenticatoio, ed era stato, in tempi più recenti addirittura interdetto dai proprietari dell’immobile sottostante. E l’intervento dell’associazione Percorsi e Sentieri Capresi ha portato alla riscoperta di questo pezzo di storia dell’isola, ed ha focalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica con l’assessore alla Cultura e Turismo Marino Lembo che in collaborazione con l’amministrazione comunale ha avviato un’operazione ad ampio raggio sulla problematica della scomparsa o dell’appropriazione indebita di percorsi e sentieri antichi, che rappresentano un patrimonio della memoria dell’isola.