Mariano Della Corte. Capri – L’avvelenamento di tre gatti in uno dei vicoletti del centro storico di Capri, ha sollevato una vera e propria indignazione tra gli abitanti del rione di Sant’Anna, impegnati da sempre ad accudire e tutelare la piccola colonia di randagi che ha eletto il borgo a sua dimora ufficiale. L’episodio è avvenuto in una calda domenica di Agosto, quando intorno alle 12.30 alcuni passanti si sono accorti che un gatto agonizzante giaceva sui gradini della chiesetta di Sant’Anna, in prossimità di alcuni resti di cibo, probabilmente avvelenati ed usati come esca. Il tam tam tra i vicoletti è scattato immediato e sul luogo è arrivato uno dei membri dell’associazione “I Migliori Amici” che ha provveduto immediatamente a trasportare il gatto pressoché in fin di vita nello studio veterinario di Anacapri. Purtroppo però niente hanno potuto fare le cure dei veterinari che hanno solo potuto constatare il decesso del felino. E mentre i due veterinari cercavano di capire il motivo della morte della bestiola, sempre da Capri arrivava una telefonata che annunciava che era stato rinvenuto, a pochi metri di distanza dal precedente episodio, un altro gattino nelle stesse condizioni. Si è ripetuto il trasferimento ad Anacapri, ma purtroppo nonostante la tempestività delle persone che lo avevano soccorso, l’animale è giunto già morto nello studio dei veterinari Perrone ed Adinolfi. L’indignazione degli abitanti e dei componenti dell’associazione ambientalista ha portato a rivolgersi ad un avvocato del posto Alessandro Esposito, che ha sporto per conto del presidente dell’associazione, denuncia nei confronti di ignoti, che è stata inviata per conoscenza al Prefetto di Napoli Francesco Musolino, ai Sindaci di Capri ed Anacapri Lembo e Cerrotta, ai comandanti delle Stazioni dei Carabinieri, al Commissariato di Pubblica Sicurezza ed al Settore Veterinario dell’ASL NA1. Una denunzia dettagliata, firmata dal presidente dell’associazione Monica Costante, nella quale si rappresentava tutto lo sdegno degli associati e degli abitanti dell’antico borgo per la condotta attuata nei confronti di animali indifesi. “Anche se ora i ritrovamenti sono stati soltanto due – è scritto nell’esposto denuncia – non possiamo escluderne altri nelle prossime ore, essendo la colonia felina presente nella zona composta da almeno dieci gatti.” Ad occuparsi della colonia di gatti di Sant’Anna infatti sono gli stessi animalisti che provvedono da anni a curarli, e per evitare il proliferare del randagismo, alla loro sterilizzazione. Un intervento che richiede un impegno economico che viene sostenuto dagli stessi associati dei Migliori Amici. Il ricorso alla sterilizzazione ha infatti evitato che il numero di randagi salisse sempre più, facendo sì e che i gatti di Sant’Anna formassero una vera e propria famiglia della quale facevano parte anche Tracheotta e Certosino, i gatti che sono stati avvelenati domenica, al quale si è aggiunto un altro esemplare morto nel tardo pomeriggio di ieri.