Anna Maria Boniello. Capri – In un incontro pubblico al Centro Caprense Ignazio Cerio sono stati resi noti i risultati dell’indagine epidemiologica effettuata dalla Lilt di Napoli, rilevata nell’arco di circa 10 anni nei territori comunali di Capri ed Anacapri. La ricerca, partita nel 2009, è giunta oggi a conclusione grazie anche ad un autofinanziamento a cui hanno aderito numerosi cittadini capresi ed anacapresi, lanciato dal gruppo consiliare Per Capri e dalla Lilt. A conclusione di un lungo e capillare lavoro i risultati sono stati quindi resi pubblici dal medico che ha condotto l’indagine, il dott. Maurizio Montella, epidemiologo dell’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli. Montella, nel comunicare l’esito della ricerca ha spiegato che “per meglio valutare la situazione dell’isola di Capri suddivisa nei due comuni Capri ed Anacapri, i dati relativi alla mortalità per tumori sono stati confrontati con altre località della provincia: il Comune di Napoli, l’isola di Procida, Sant’Antimo e Caivano. Dal raffronto dei dati è venuto fuori nel complesso che sull’isola non esiste una situazione allarmante. Capri può essere considerata un’oasi – spiega il prof. Montella – visto che le patologie tumorali si aggirano tra il 30% ed il 40%, quasi la metà delle altre località prese in oggetto dalla ricerca”. In particolare per quanto riguarda i tumori che colpiscono le donne, i due comuni isolani rilevano un indice a livello inferiore rispetto agli altri comuni interessati dall’indagine, fatta eccezione per l’isola di Procida che presenta un dato ancora più basso rispetto alla dirimpettaia isola azzurra. Un altro dato emerso è quello relativo ad una differenza nella comunità maschile tra Capri ed Anacapri. L’indagine fa emergere che la mortalità per tumore per il sesso maschile a Capri è quasi sempre superiore a quella di Anacapri. Nell’ultimo triennio analizzato, che va dal 2006 al 2008 infatti la patologia tumorale che più colpisce gli uomini del Comune di Capri riguarda il polmone ed il fegato. La ricerca si è estesa anche al di fuori di Capri, mettendo a confronto la mortalità dei due comuni isolani che presentano un indice medio inferiore a quello dei comuni della provincia di Napoli. L’indagine ha fatto emergere una differenza fra il Comune di Capri e quello di Anacapri in particolare per le patologie di tumore al fegato, numeri che comunque non sono elevati rispetto a quelli di altri comuni della provincia di Napoli. L’indagine epidemiologica – spiega il prof. Montella – è stata fatta attraverso i dati raccolti dai certificati di morte in entrambi i comuni e pertanto è stato possibile attingere a dati certi legati alla natura e alla tipologia del male che ha causato il decesso certificato dal medico. L’indagine, i cui risultati sono stati resi noti oggi, era stata oggetto di un’iniziativa del gruppo consiliare Per Capri e del circolo PD dell’isola che proposero al sindaco di avviare lo screening sul territorio ritenuto importante visti i numerosi casi di morte per neoplasie tra gli abitanti dell’isola. A conclusione del convegno, il consigliere comunale Anita de Pascale ha inviato i risultati dell’indagine al sindaco di Capri Ciro Lembo, al vicesindaco Marino Lembo, al consigliere delegato all’ambiente Alessandro Esposito, ai componenti della Giunta ed ai consiglieri di minoranza per richiamare l’attenzione degli attuali amministratori, e di quelli che verranno dopo la competizione elettorale del 25 Maggio, per spendere tutte le energie sulla tutela dell’ambiente e destare particolare attenzione sull’inquinamento ambientale, terrestre e marino e preservare sempre più quell’habitat naturale che è stato per secoli il vanto dell’isola di Capri.