Anna Maria Boniello. Capri – Una Capri dai toni e dai colori spenti ha salutato Mario Morgano, uno dei suoi figli migliori, tenace ed accanito difensore di quella capresità autentica che affonda le sue radici nella cultura dell’accoglienza. Mario Morgano, ultimo rappresentante di quella genia di isolani di cui si sta perdendo traccia, è diventato negli anni leader indiscusso dell’imprenditoria turistica valicando i confini dell’isola per essere conosciuto a livello internazionale con la sua catena di alberghi di lusso Grand Hotel Quisisana, La Scalinatella, Casa Morgano e Flora. E proprio la hall del “suo” Quisisana è stato il ponte di comando dal quale Mario Morgano sempre affiancato dalla moglie Pina guidava con piglio fermo e severo ma sempre cordiale e attento le sue attività che hanno avuto nel corso degli anni riconoscimenti importanti conquistando i vertici delle classifiche più prestigiose dai “top ten” ai “migliori small hotel” del mondo con La Scalinatella. E i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Mario Morgano sono arrivati un po’ ovunque, da tutto il mondo, internazionali come era la sua figura e gli ospiti dei suoi hotel. Da New York Claudio Angelini volto noto televisivo e già direttore dell’Istituto Italiano per la Cultura nell’esprimere il dolore per la scomparsa di un caprese così illustre ricorda che “Morgano non era solo un illuminato imprenditore ma anche un uomo attento alla cultura. Ben trent’anni orsono capì l’importanza del Premio Capri di poesia e se ne fece immediatamente promotore e diverse edizioni del Premio hanno avuto sede prestigiosa proprio nel Teatro del Grand Hotel Quisisana e Morgano ospitò tra gli altri i Premi Nobel per la letteratura Czeslaw Milosz e Josif Aleksandrovič Brodskij, poeti del calibro di Rafael Alberti, Attilio Bertolucci e grandi della letteratura italiana come Alberto Moravia”. E il messaggio di cordoglio arriva anche dal mondo della politica con il senatore Raffaele Lauro che ha inviato un messaggio ricordando “Mario Morgano uno dei Maestri dell’arte dell’accoglienza, a livello mondiale un leader indiscusso dell’imprenditoria alberghiera internazionale e il protagonista dello sviluppo economico-turistico dell'isola azzurra. Uno straordinario gentiluomo e un grande amico della mia famiglia”. E la piazzetta per un giorno intero ha perso la sua fisionomia chiassosa e mondana ed è piombata in un pesante silenzio quando dalla Chiesa di Santo Stefano è sbucato il corteo funebre con i rappresentanti delle istituzioni, il labaro del Quisisana e tutto il personale e centinaia di amici che hanno stretto in un abbraccio ideale Lucia, Gianfranco e Nicolino, i figli e l’ultima generazione dei Morgano ai quali “signor Mario” ha lasciato il testimone.