Anna Maria Boniello. Capri – La notte brava del suo diciottesimo compleanno, che aveva festeggiato il 22 novembre 2014 tra i Giardini di Augusto e la piazzetta di Lenin a Capri, è costato al graffitaro irriverente una denuncia a piede libero da parte della Polizia per i reati di danneggiamento al patrimonio storico, artistico e archeologico nazionale e di danneggiamento ai beni pubblici, punibile con la reclusione fino a un anno oltre ad una salata multa. Per risalire all’autore dell’ignobile gesto, A.T., residente a Capri insieme alla mamma che lavora sull’isola ma originario di uno dei paesi dell’area vesuviana, ci sono voluti alcuni mesi di indagini, specie negli ambienti giovanili isolani che sono soliti radunarsi nelle ore notturne in quel pezzo di strada che, pur essendo vicino all’elegantissima via Camerelle, è poco frequentato e attraversato solamente da color che abitano nelle ville e dagli stranieri che soggiornano negli alberghi immersi nel verde della ridente località isolana. Una stradina, quella dei Giardini di Augusto, che quest’inverno è stata al centro di scorribande e atti vandalici evidentemente compiuti da ragazzini. Infatti, da riscontri effettuati dagli agenti del commissariato di Capri coordinati dal vicequestore aggiunto Maria Edvige Strina e dalla visione periodica dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, alcune delle quali erano state opportunamente messe fuori uso, i poliziotti sono giunti a individuare il ragazzino che ieri nella sede del commissariato ha confessato di essere lui l’autore accollandosi tutte le responsabilità. Il giovane ha dichiarato ai poliziotti che non si era reso conto di quanto fosse grave il suo gesto, che oltre a danneggiare il monumento (la stele a Lenin realizzata dallo scultore Manzù), ha offeso con le sue frasi incise lungo la strada e sui muretti anche le forze dell’ordine. Tra le ingiurie più offensive, utilizzate normalmente dalle frange estreme delle tifoserie negli stadi, campeggiava sul busto marmoreo la frase “Acab”, quella più urlata dagli ultras. E’ questa la prima volta che finalmente la Polizia riesce a risalire agli autori di danneggiamenti al monumento a Lenin, l’opera d’arte che sin dalla sua installazione nel 1970 è stata presa di mira più volte sia per motivi politici e ideologici con scritte anti-comuniste sia con veri e propri atti vandalici quando con un piccone e un martello venne rotta la base di marmo e scheggiato uno dei tre blocchi che compongono l’altissima stele che Manzù volle dedicare a Lenin e a Capri.