Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
Per Giorgio Napolitano il legame con Capri non può essere definito un fil rouge, ma un vero e proprio cordone ombelicale che lo lega con Capri sin dagli anni bui alla vigilia della seconda guerra mondiale. Circa 80 anni di frequentazione con Capri, l’isola scelta dai suoi genitori Giovanni Napolitano l’eccellente avvocato liberale, poeta e saggista e la madre Carolina Bobbio, discente di una nobile famiglia napoletana. La coppia scelse l’isola come località di villeggiatura. I tragici eventi bellici poi li trattennero sull’isola ed il giovane Giorgio da Capri si spostava a Napoli per frequentare l’università. E proprio sull’isola Napolitano a soli 19 anni trovò il suo primo lavoro da impiegato con gli aviatori statunitensi in licenza della America Red Cross, l’agenzia turistica in via Camerelle. Ma la villa che è rimasta più nel cuore del Presidente emerito è stata Villa Renato, come riporta la scrittrice Marcella Leone de Andreis nel suo libro “Capri 1943, C’era una volta la guerra”, quando la famiglia Napolitano affittò la villa per l’estate ma vi rimase tutto il periodo bellico.
LE VACANZE Capri è stato sempre un luogo scelto dall’allora onorevole Napolitano quasi ogni estate, ospite spesso della famiglia Talamona. Però dopo le lunghe parentesi estive le vacanze diventavano sempre più brevi. Non c’era più bisogno di una villetta tipica dell’architettura di allora, ma sempre un albergo che ricordasse nelle linee e nelle forme la tipica architettura caprese come La Minerva con la vista mozzafiato che affaccia sul mare e poi Il Gatto Bianco. Giorni di vacanza a metà strada, di poche ore al mare ma di lunghe passeggiate dove rispondeva al saluto di chi lo riconosceva con il tipico gesto dei signori napoletani, sollevando lievemente il cappello.
La prima volta da Presidente venne scelto l’Hotel La Palma, molto più grande degli altri poiché poteva ospitare tutto lo staff della sicurezza. L’albergo comunque conservava un tratto di Capri avendo la primogenitura degli alberghi capresi perché prima di diventare La Palma era La Locanda Pagano, primo albergo di Capri accanto allo storico, ormai scomparso, Caffè Morgano.
LE VISITE La prima volta a Capri da Presidente della Repubblica fu nell’agosto 2006, poi nel gennaio del 2008, quando insieme a sua moglie restò per diversi giorni sull’isola all’epoca in cui Napoli era emergenza rifiuti.
Poi nel giugno 2008 un soggiorno quasi istituzionale per il Presidente della Repubblica che presenziò alla riapertura di Via Krupp che era rimasta chiusa per oltre trent’anni per caduta massi. Una strada particolarmente cara a Napolitano e a sua moglie Clio, che percorrevano a piedi di buon mattino per trascorrere alcune ore al mare per poi ripercorrerla a piedi per rientrare in una piazzetta si trova la stele del grande scultore Manzu dedicata a Lenin. La successiva venuta a Capri è stata nel giugno del 2009, l’occasione era quella di festeggiare, in piena privacy con parenti e amici, il giorno del suo compleanno.
Ed anche questa volta Napolitano non è venuto meno al suo stile sobrio ed elegante con vestito blu e l’inseparabile panama al braccio di sua moglie Clio è sceso dal traghetto Caremar mischiandosi alla folla di passeggeri, guardato da lontano da un discreto servizio d’ordine ed ha accolto con un sorriso un saluto che gli è arrivato da una persona che era ferma sul molo che gli ha gridato: “Bentornato a Capri, Presidente!”.
GLI INCONTRI L’ultima venuta a Capri è stata nel 2014 quando venne per un periodo di riposo in un albergo anacaprese, l’hotel Cesare Augusto, e prima di partire ebbe un incontro a Villa San Michele con il console onorario di Svezia Staffan de Mistura, per definire un programma di iniziative culturali con la fondazione svedese. La cultura, infatti, è sempre stata il pallino di Napolitano sin da quando veniva a Capri e si incontrava con Alicata, Massimo Caprara, Giancarlo Paietta e tanti altri intellettuali dell’epoca. E quando abitava sull’isola anche Curzio Malaparte, i più anziani ancora lo ricordano pur non avendolo letto sui libri, prese un caffè nella villa denominata “Casa come me” con lo scrittore Curzio Malaparte che annotò sul suo diario: “oggi giornata ventosa ma piacevole, ho incontrato due brillanti e intellettuali giovani napoletani come Giorgio Napolitano e Massimo Caprara”.