Anna Maria Boniello. Capri – Rischia una pena da sei mesi a cinque anni di carcere il cinquantunenne napoletano compagno della donna che martedì è stata trovata morta a Villa Pompeiana. La casa di vacanza della radiologa napoletana Anna Francesca Scarpati il cui nome ieri è entrato nelle cronache nazionali per una morte che sin dalle prime ore della giornata sino a tarda sera ha assunto i contorni di un giallo. L’uomo, dopo essere stato ascoltato dal magistrato Claudia De Luca, a cui sono state affidate le indagini, è stato indagato per abbandono di incapace, reato contemplato dall’articolo 591 del Codice Penale che viene punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. L’uomo, che ha lasciato Capri, secondo gli inquirenti, nonostante avesse chiesto aiuto con una telefonata al Comando di Polizia Municipale, potrebbe essere ritenuto colpevole di tale reato, se nel corso delle indagini emergeranno elementi ulteriori a suo carico. Il fatto è accaduto poco dopo le 12.00 di martedì quando al centralino del comando di polizia municipale in piazzetta è arrivata una telefonata di un uomo che con voce concitata, dopo aver dichiarato le sue generalità, chiedeva l’invio di una pattuglia in un appartamento di Villa Pompeiana in via Camerelle 65a urlando “Venite subito la mia compagna è morta”. Dal comando della Polizia Municipale è partita tempestivamente una pattuglia, e prima di arrivare su luogo venivano allertati anche la polizia ed il 118. Primi ad entrare però nell’appartamento sono stati i due vigili urbani. Appena entrati all’interno i due agenti si sono trovati davanti il cadavere della donna che giaceva in un lettino con le gambe penzoloni ed una larga macchia di sangue sul cuscino e sulle lenzuola intorno. Sangue si trovava anche sul davanzale della finestra, e dopo aver ispezionato i locali anche tracce di sangue sul lavabo, sul davanzale e su un paio di pantofole che erano state lasciate nel piccolo salone d’ingresso. A pochi minuti dall’arrivo dei vigili è entrata in scena anche la squadra anticrimine della Polizia del Commissariato di Capri coordinato dal Vicequestore Aggiunto Maria Edvige Strina, che ha provveduto ad informare il magistrato ed a chiedere l’intervento della scientifica che è arrivata a Capri con sofisticate attrezzature, mentre l’uomo, che in seguito è stato indagato, veniva portato in Commissariato per fornire la sua versione. Una versione però che non ha convinto il magistrato, visto che il cinquantenne napoletano al termine della sua deposizione è stato denunciato a piede libero con la pesante accusa che gli contestava l’abbandono di incapace. Un abbandono, secondo la prima ricostruzione dei fatti, dovuto al fatto che la radiologa napoletana era affetta da una grave patologia di salute, e che all’inizio del suo malore non è stata tempestivamente effettuata una richiesta di soccorso, che ha lanciato l’allarme solo dopo che la donna era morta. Un’accusa che l’uomo respinge, asserendo di aver fatto tutto il possibile, dichiarando che non era riuscito ad avere risposte dal 118, e che aveva informato i vigili urbani grazie ad una vicina che gli aveva fornito il numero telefonico del posto di polizia muncipale. A stabilire le cause della morte, sarà quindi il magistrato con le sue indagini e l’autopsia che sarà effettuata venerdì presso l’istituto di Medicina Legale, dove ieri è stata trasferita la salma.