Capri
Niente sbarchi a Marina Piccola a partire dal primo gennaio del 2014. Lo stop è arrivato dai due sindaci di Capri e Anacapri che hanno posto finalmente la parola fine sotto una querelle che andava avanti dal lontano 2001 quando la Capitaneria di Porto del tempo, che detta norme in materia di approdo lungo le nostre coste, unitamente a Regione e Demanio, stabilì di avviare in via sperimentale con l’avallo dei sindaci le modalità di accosto nella baia di Marina Piccola, sullo sperone di roccia chiamato Scoglio delle Sirene, dove si trova il piccolo approdo che viene utilizzato per finalità turistiche. Venne stabilito nell’aprile 2001, quindi, con un’apposita ordinanza, di autorizzare gli attracchi delle motobarche provenienti dai porti della costiera sorrentina e amalfitana, di lunghezza massima non superiore a 15 metri e una stazza non superiore a 20 tonnellate, e di ormeggiare al piccolo imbarcadero in un numero massimo di 3 accosti al giorno e per un numero di passeggeri non superiore a 70. Gli orari di ormeggio erano stabiliti nell’arco orario compreso fra le 9 e le 10.15 nei mesi di luglio e agosto e le partenze dalle ore 16 alle 17.15. L’ordinanza, anche se sperimentale, rimasta in vigore per oltre 12 anni è stata sostituita sino al 31 dicembre di quest’anno da una nuova disciplina dettata dalla Capitaneria di Porto-Ufficio circondariale marittimo di Capri. Il tenente di vascello Alessandro Sarro, che comanda la capitaneria dell’isola, fissa nuovi paletti recependo tra l’altro le motivazioni esposte nelle due delibere di Giunta delle amministrazioni comunali dell’isola dove i sindaci Ciro Lembo e Franco Cerrotta ritengono ormai conclusa la fase sperimentale ed esprimono un fermo parere contrario agli sbarchi nella baia di Marina Piccola già a partire dal 2014. Inoltre, i due primi cittadini hanno ritenuto di dover meglio definire la problematica che ormai sta assumendo un carattere rilevante, considerato che nei mesi estivi sia i bagnanti che affollano la zona dove si trovano le spiagge libere sia i titolari degli stabilimenti balneari sono soggetti a una serie di disagi per il traffico lungo le piazzole di sosta e di approdo che vengono considerate, quando arrivano e partono i passeggeri delle imbarcazioni, alla stregua delle banchine portuali. Nell’esprimere il loro parere contrario a continuare gli sbarchi nello specchio d’acqua di Marina Piccola si sono attivati congiuntamente e hanno chiesto al settore Demanio Marittimo della Regione Campania di farsi promotore per fissare un incontro e mettere finalmente a regime la definitiva soluzione di tutta l’articolata materia. “Bisogna trovare il bandolo – dice Ciro Lembo – per dipanare questa intricata matassa e il groviglio di competenze che ha creato un ingorgo burocratico che ci ha portato per 12 anni a mantenere in piedi uno stato di cose che ha generato un caos nel sistema della mobilità e dei trasporti. Siamo fermamente convinti – continua il primo cittadino – che l’unico luogo deputato ad accogliere il traffico marittimo debba essere il porto commerciale di Marina Grande dove anche le piccole imbarcazioni che provengono dalle località vicine trovano accosti ed ormeggi attrezzati, personale qualificato e la facile accesso alla rete di trasporti urbani che consente di raggiungere agevolmente tutte le zone visitabili dell’isola. Tutto ciò è più difficile a Marina Piccola, località destinata alla balneazione e dove gli unici mezzi di collegamento pubblici sono i piccoli bus che possono trasportare poco più di 30 persone”.