Anna Maria Boniello. Capri – Capri alla ricerca delle nuove correnti turistiche asiatiche per colmare i buchi del turismo nostrano, italiano ed europeo ed anche quello a stelle e strisce, da qualche anno colpiti dalla crisi economica e che vanno sempre più calando nelle classifiche del “borsino” delle vacanze. E come è stato confermato in questi giorni di Pasqua nelle strade dell’isola si scorgono sempre più turisti dalla fisionomia orientale. Un vacanziere high-profile che sta sostituendo, anche se gradatamente, il turista mordi e fuggi low-cost per evitare lo sbarco incontrollato del quale, è stato istituito un ticket di sbarco da un euro a persone. La vetta dei frequentatori dagli occhi a mandorla è tenuta saldamente dal turista giapponese, seguito a poche linee di distanza da alti turisti di paesi asiatici emergenti, come Taiwan, Tailandia, India e Repubblica Popolare Cinese, fanalino di coda resta ancora la Corea del Sud. E questa tipologia di turisti, anche se sbarca sull’isola solo per una giornata proveniente prevalentemente da altre località della costiera, ama dedicarsi allo shopping nelle boutique esclusive sparse lungo Via Camerelle e nelle stradine intorno alla piazzetta, e riparte carico di shopping bags con impressi i nomi delle griffe più conosciute nel mondo sia del Made in Italy che del mondo del lusso internazionale. Ed in questi periodi di magra, quando è difficile per gli italiani e gli europei programmare la vacanza, così come è stato evidenziato in questo lungo ma piovoso ponte di Pasqua, questi gruppetti di turisti che arrivano massimo a 14 persone vengono notati nei ristoranti del buon gourmet del centro antico, come ha raccontato uno degli storici ristoratori capresi, Antonio De Angelis della Capannina, i colossi dei tour operator in Oriente come Miki Travel e Star Travel, per i loro esclusivissimi clienti hanno già riservato tavoli da Marzo a Settembre, concordando addirittura il menu che per rispettare la tradizione deve essere improntato ai sapori mediterranei. L’offerta rilanciata nei paesi asiatici ha il nome fascinoso di Grand Italy, ed il viaggio in Italia include la visita a Venezia, Siena, Firenze, Roma ed ovviamente Capri. Una vacanza esclusiva che grazie al cambiamento dei mercati apre nuovi scenari ed induce sempre più gli operatori turistici locali a studiare nuove tendenze lanciando sui mercati orientali proposte improntate alla tradizione, alla cultura dell’accoglienza, alla buona tavola, alla bellezza dei luoghi, unitamente ad un’offerta culturale. Un mix di natura, shopping e fashion spesso racchiuso in una sola giornata o in pochi giorni di pernottamento che riesce ad estasiare questo flusso turistico fatto più che altro di giovani che attrezzati con avanzate videocamere e macchine fotografiche catturano ogni angolo ed ogni spazio che colpisce la loro fantasia, spaziando dalle boutique griffate alle pietanze che vengono loro servite dai cortesi camerieri dei ristoranti. Ed in questa fascia di turisti orientali vanno sempre più crescendo quelli provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese. A leggere le statistiche il cinese post-maoista ama soggiornare negli alberghi a cinque stelle, frequentare i locali ed i ristoranti alla moda, dedicarsi allo shopping in gioielleria per portare via da Capri un prezioso souvenir, molto più degli altri turisti provenienti dallo stesso continente, e pur toccando il ventitreesimo posto della classifica rappresenta già circa l’11% dei turisti stranieri che soggiornano negli alberghi stellati di Capri. Ed anche se le loro frequentazioni non sfuggono in piazzetta o per le strade dello struscio, è molto difficile incontrare il turista dagli occhi a mandorla negli stabilimenti balneari o in mare su tipici gozzi o potenti motoscafi, visto che specialmente le signore preferiscono evitare accuratamente il sole. Unica “trasgressione” è data dalla visita alla Grotta Azzurra, che è gettonatissima indipendentemente dalla nazione di provenienza.