Riceviamo e pubblichiamo
“Fase 2”. Roberto Russo rilancia il dibattito
Spett. Redazione,
il Focus: “COVID-19, ipotesi per la riapertura” pubblicato sul Vostro portale, ha sollevato, come era prevedibile molto interesse e nel contempo, anche molte polemiche.
Abbiamo centrato un obiettivo serio, che è servito ad aprire un dibattito interno, sul futuro di Capri.
Il problema non è il QUANDO riaprire l’isola,
perché non è solo questo, purtroppo il dramma….
Il problema è il COME riaprire l’isola di Capri ed il COME riaprire tutte le attività produttive, associate alla riassunzione di molti lavoratori stagionali…
Apprendiamo dai Decreti Legge, che con la FASE DUE, sicuramente non potranno riaprire una serie di attività quali ad esempio: discoteche, taverne, cinema, sale congressi, stadi e quant’altro possa provocare assembramenti di più persone.
Leggiamo ancora, su portali governativi, che nel campo della ristorazione, le linee guida percepite, con le prescrizioni da attuare,
non consentiranno di posizionare tavoli nei ristoranti,
se non ad una distanza di 1,80 con i commensali dello stesso tavolo, seduti ad una distanza di almeno 1 metro….
Non credo che tutti i ristoranti saranno in grado di riaprire le loro attività, perché le attuali Linee Guida, risulteranno troppo penalizzanti e non facilmente applicabili alla realtà del nostro Territorio….
Sappiamo ancora, che per gli esercizi commerciali con una superficie di vendita di 40 mq (attenzione stiamo parlando di una superfice di vendita, non della quadratura dell’intero negozio),
si potranno avere, al massimo, due addetti alla vendita ed un solo potenziale cliente, sempre all’interno del negozio.
A Capri le superfici di vendita, talvolta non superano i 10 mq……
Vale sempre la stessa regola?
Due venditrici ed un cliente?
Ma come, non si doveva mantenere una distanza di 1 metro tra due persone?
Tre persone in meno di 10 mq?
Ed inoltre, se un cliente prova un capo che poi non acquista ad esempio un costume, una camicia, un pantalone,
cosa succede?
Il capo va sanificato?
Come va sanificato?
Chi dovrà provvedere alla sanificazione?
Abbiamo ancora letto le prescrizioni per le Linee Guida,
che l’O.M.S. ha tracciato per gli alberghi,
alle quali regole non sarà facile attenersi e soprattutto adeguarsi,
viste le particolarità di molte strutture ricettive
presenti nel territorio.
Potrei andare avanti all’infinito….
La domanda che pongo a noi tutti:
Può un HUB come Capri, con spazi esigui e con realtà delle proprie imprese molto diverse da quelle di altrettante attività produttive di grandi città come Roma o Milano, gestire simili restrizioni,
senza che nessuno possa immaginare la complessità del problema e l’impossibilità di mettere in atto, tutto quanto ci viene indicato dalle Linee Guida per la gestione delle stesse?
Sarebbe auspicabile che qualcuno dei nostri Amministratori,
riuscisse a spiegare,
nel più breve tempo possibile,
e a chi di dovere,
che la nostra Piazzetta di Capri, non è e non può essere paragonata alla Piazza del Duomo di Milano;
che il nostro porto non ha la capacità ricettiva del l’aeroporto Malpensa di Milano; che le nostre strade non hanno l’ampiezza di Via Montenapoleone o Via Condotti;
che le nostre spiagge non sono quelle di Riccione e soprattutto che le nostre attività lavorative restano in piedi per soli 6 mesi all’anno ed in questo momento, per quello che riusciamo ad intravedere, forse riusciranno a gestirne appena due….
Siamo una realtà diversa che merita più attenzione e soprattutto rispetto.
Le mie sollecitazioni mirano ad avere risposte certe,
perché è necessario riaprire Capri e soprattutto consentite alle Imprese di riaprire quanto prima le proprie attività…
Mi sia consentito, solo di elogiare tutti i cittadini dei Comuni di Capri e di Anacapri, che da quasi due mesi, vivono
imprigionati nelle proprie abitazioni, me compreso,
sopportando rinunce, restrizioni e senza mai lamentarsi….
E purtroppo il 4 maggio è alle porte…
Cosa accadrà?
Dopo tutti questi sacrifici e lunghi isolamenti dell’intera popolazione isolana,
saranno riaperti i collegamenti marittimi con Napoli, Castellammare di Stabia, Sorrento…..
Sarà sufficiente la sola rilevazione della temperatura ai Check Point dei moli di partenza, per garantirci la sicurezza delle nostre persone e del nostro territorio all’arrivo di frontalieri ( tutti quelli che lavorano nei cantieri ) dei famosi SO.NO.RE. ( soggetti non proprio residenti ) e di qualche sparuto turista?
La risposta è NO !
Sappiamo tutti in anticipo come andrà a finire…
Senza profilassi seria,
non si va da nessuna parte….
Una leggera dose di Tachipirina,
abbassa la temperatura corporea in 30 minuti,
rendendo inutile la stessa rilevazione da parte del personale medico ai Check Point dei moli di partenza…
Un cordiale saluto
Roberto Russo