Focus
di Massimo Maresca
Un “evento scossa” per alcuni capresi
In questi giorni al teatro Palapartenope di Napoli si sta svolgendo, tra gli altri, un magnifico musical che – a ragion veduta – si prepara a diventare nel tempo un vero e proprio colossal. Stiamo parlando di “Notre Dame de Paris”, spettacolo musicale tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, scritto dall’artista Luc Plamondon e la cui musica è opera del grande Riccardo Cocciante. Un evento, quello al Palapartenope, che sta riscuotendo nella sua versione italiana (il debutto fu a Roma nel lontano marzo 2002) un successo strepitoso.
Vuoi per la storia in sé, vuoi per l’intreccio narrativo, vuoi per la particolarità dei personaggi, “Notre Dame de Paris” ancora oggi fa scuola di coscienza e d’amore a chi, con intelligenza, si appresta a porgere sia mente che cuore. Un’attenzione che numerosi capresi stanno dando e che, come è risaputo sull’isola, raccontano negli angoli accoglienti di Capri e Anacapri, cosa che – al di là dei dissidi e delle incomprensioni locali – fa sempre bene a chiunque, come diceva il buon Pablo Picasso: «L’arte spazza i cuori dalla polvere della quotidianità».
Ecco che l’inverno diventa, per molti abitanti dello “scoglio” ingrigito, tempo fruttuoso non tanto per una “spazzata” quanto piuttosto per una “spolveratina” alla Picasso e immergersi nella bellezza abbondante che gli artisti sanno trasmettere.
Come tutti sapranno, la scorsa notte a cavallo tra giovedì e venerdì, intorno all’una e diciassette minuti, proprio nella zona del Palapartenope è stata percepita una sensibile scossa di terremoto, di magnitudo 2.8 della scala Richter, e i tanti capresi che si trovavano ad albergare nella zona hanno vissuto l’evento di tre secondi. Purtroppo il fatto ha un suo significato grave, tanto da ridestare il giorno dopo la paura del bradisismo, un fenomeno che non si è mai arrestato in realtà e di cui la gente del posto è molto ben consapevole.
La cosa che ha colpito molto è stata proprio la concomitanza di questa scossa col grande evento teatrale, tanto da spingere gli isolani coinvolti a una piccola riflessione: “I pericoli nella vita sono sempre in agguato e, mentre l’emozione positiva è alle stelle, all’improvviso può capitare qualcosa di seriamente brutto e rischioso”.
È vero. Quel che non succede in un anno, succede in un giorno. E questo vale sia per le cose belle che per quelle orrende. «Tutto sta», ha confermato un testimone, «a sapersi prendere il buono quando arriva e stare sempre pronti ad affrontare le negatività». Pensieri effettivamente “terra terra”, e che emergono soprattutto se questa terra trema