FOCUS
di Massimo Maresca
LA SINDROME DEL MARE MOSSO
«Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni», dice Alessandro Baricco in uno dei suoi testi. Eppure c’è qualcuno a Capri che di strade e di spiegazioni ne dà dalla mattina alla sera. Sono gli addetti alla bigliettazione delle compagnie di navigazione. Amati e talvolta stolkerati (per usare un termine esagerato) da una marea di clienti che devono lasciare per le più svariate motivazioni l’isola azzurra. C’è chi va a Napoli per prendere un treno o un aereo, per fare shopping a prezzi ragionevoli o per raggiungere l’ufficio pubblico di cui ha bisogno che magari a Capri non c’è. Oppure chi va a Sorrento per il mercatino, o una passeggiata per vedere le luci natalizie, per andare a far visita ai parenti che magari vivono in penisola. Insomma, che si tratti di residenti o di ospiti, inevitabile è affrontare i flutti marini e tutte le sue turbe. E un ‘bigliettaio’ ne sa qualcosa!
Abbiamo avuto il piacere di conversare con un’addetta ticket che, sorridendo, si è prestata ad alcune domande al fine di chiarire alcuni aspetti interessanti.
«Il caprese si lamenta di solito perché ‘non c’è mare’», esordisce l’addetta, facendo riferimento al fenomeno più comune, quello della ‘negazione’: il mare non è agitato! Sì, perché quando un caprese deve partire non vede frontiere, vorrebbe partire e basta, senza doversi sottomettere alle agitazioni di certe dinamiche marine di cui, come possiamo capire, non sempre si fida.
«A volte capita che i clienti si sbottonino un poco in più, dicendo che i comandanti non sanno navigare», per addurre motivazioni ulteriori al fatto che una corsa venga soppressa. Questo è il fenomeno che definiremmo ‘del preternaturale’, vale a dire che molti, con le loro valutazioni marittime, vanno oltre i limiti delle leggi di natura consuete e note, pensando che in realtà, se il comandante fosse stato più bravo, avrebbe di certo affrontato la navigazione.
La nostra bigliettaia ci spiega anche che «a volte diventa snervante per le persone scendere al porto e scoprire, magari solo mezz’ora prima, che non si parte. Il punto è che un cliente non valuta facilmente il fatto che d’improvviso il vento può diventare violento e rendere le manovre, soprattutto nei porti, seriamente difficili, talvolta ingestibili e pericolose (vedi recenti incidenti di tamponamento dei natanti). Il vento è una forza molto significativa e capita di continuo che sia imprevedibile».
Sappiamo bene che certe problematiche non sono riconducibili a chi, in prima persona, offre la faccia quotidianamente e si ritrova per forza maggiore a fare da intermediario. Gentili e disponibili, gli addetti di biglietteria accolgono e ascoltano (anche se il loro compito è quello di emettere un titolo di viaggio), nonostante a volte il cliente esiga da loro risposte che non sanno dare (“Chi è il comandante?”, “Chi l’ha messo a bordo?”, “Questi sono comandanti da barchette di grotta azzurra!”, ecc. ecc.). Insomma cose a volte anche offensive…
A Capri il problema della mobilità sul mare c’è. È innegabile. C’è, si vede e si sente (soprattutto col mare agitato). Ma è necessario prendere per il ‘cravattino’, come si dice nella ridente Napoli, chi ha responsabilità maggiori e reali (sempre se si riesca a trovare il colpevole del mare mosso!).