Focus
di Massimo Maresca
Capri e il suo clima
Già da settembre si preannunciavano eventi atmosferici esagerati con l’arrivo di una presunta bassa pressione che in fin dei conti sembrava non approdare mai sull’isola felice. E invece no. Da un bel po’ di giorni, ormai, l’assetto meteorologico sembra essersi imbizzarrito.
Il 12 dicembre “Allerta meteo in Campania”, il 13 “Corse dei trasporti marittimi sospese” e “Fortissima tempesta di vento che decapita l’albero di Natale in piazzetta”, “Cade grosso albero in via Marina Piccola”, “Sul web impazza l’ironia su ‘Spezzacchio’, l’albero rotto dal vento”, e ora “Mareggiate e forte vento, con allerta arancione della Protezione Civile”. Insomma, Capri sembra essere entrata in un vortice incontenibile di eventi atmosferici odiati dai meteoropatici!
Anche la sera del 19 scorso è stata eccezionalmente spumeggiante, con lampi e tuoni fortissimi nella zona dell’anacaprese, cominciati intorno alle 19.00. Inutile sottolineare i danni a strutture pubbliche e private: energia elettrica defilata da alcune strade e case, connessione internet evaporata anzitempo a dispetto di precipitazioni forti e insistenti, e a qualcuno il vento si voleva portar via anche la porta d’ingresso. E che di dire di tettoie volanti o semi-sradicate dalle loro strutture cui appartenevano? Per fortuna che la grandine non era dell’umore giusto e quindi si è fatta vedere pochissimo, altrimenti avremmo dovuto fare i conti anche coi proiettili celesti.
Una catastrofe. Annunciata? Certo! Ma siamo preparati a tutto questo? Quella che sembra essere diretta conseguenza di un cambiamento a livello climatico, molto più grande di ciò che possiamo percepire, trova l’isola di Capri molto impreparata. Forse non è il caso di fare la caccia alle streghe, ma almeno di riflettere attentamente sul fatto che ormai se piove, piove davvero tanto e con una forza molto importante; se tira vento, il vento porta tutto via. E meditare sulle conseguenze di tali eventi, come alberi che crollano, rami che viaggiano nell’aere come fossero pulviscolo, o tratti di strada da guadare, come fossimo in una foresta pluviale (mi riferisco a un tratto immediatamente prima delle scuole elementari G. Salvia).
E dopo aver riflettuto e meditato, fare qualcosa di più efficace, per quanto possibile, al fine di evitare i risultati più scontati di una tempesta quasi tropicale.