Anna Maria Boniello. Capri – La scure dei tagli si abbatte sul 118 a Capri. La riduzione da nove a sette dei medici che prestano servizio d’emergenza determinerà a partire da lunedì 16 Gennaio l’interruzione trasferimenti degli ammalati in terraferma. La notizia che si è appresa ieri era arrivata negli uffici dell’Ospedale Capilupi e in quelli dell’Asl Napoli 1 già il 31 Dicembre, quando il responsabile del servizio 118 di Capri, il dottor Michele Speranza annunciò ai vertici della sanità isolana e campana che, in virtù del trasferimento di due medici del 118 dall’isola all’ospedale San Gennaro, non sarebbe stato più possibile assicurare l’accompagnamento dei pazienti presso gli ospedali della terraferma e nemmeno i servizi di medicina legale e necroscopica. L’allarme, fatto scattare dal sanitario del 118 negli ultimi giorni del 2011, ha provocato ieri un piccolo terremoto sull’isola azzurra, sulla quale gravano una serie di carenze per quanto riguarda i trasferimenti in terraferma : l’idroambulanza infatti è ferma per avaria da oltre dieci mesi nel porto turistico dell’isola, e per rivederla navigare bisognerà attendere i mesi estivi. Ora ad andare in tilt sono i servizi del 118, che con la riduzione dell’organico potrà assicurare nell’arco delle 24 ore solo le operazioni a terra e solo all’interno del territorio. Infatti i sette sanitari addetti alla copertura nelle 24 ore saranno impiegati per i sette giorni della settimana ai servizi di pronto soccorso all’esterno del Capilupi in caso di emergenze, mentre restano scoperti, mancando due sanitari per la turnazione, i servizi di trasferimento in terraferma e quelli di medicina legale e necroscopia. L’allarme lanciato dal dottor Speranza con molti giorni d’anticipo, doveva servire a trovare, secondo il responsabile del 118, tempestivamente una soluzione idonea o alternativa, proprio per evitare agli isolani, in caso di incidenti gravi o serie patologie, il rischio di non essere trasferiti in strutture specialistiche della città. Un pericolo invece che, se l’allarme lanciato dal dott. Speranza non verrà accolto, diventa sempre più reale, anche perché unitamente alla riduzione dell’organico dei medici destinati all’isola, vige il divieto di effettuare straordinari oltre un certo numero di ore, per cui sarà sempre più difficile stabilire i turni di lavoro con una corretta copertura del servizio d’emergenza sia a mare che a terra nell’arco delle 24 ore.