Anna Maria Boniello
Capri –
Dramma in mare al largo del promontorio di Punta Tiberio a Capri, dove ha perso la vita un sub 70enne che si era imbarcato a Baia insieme ad altri dieci amici, tutti appassionati del brivido dei fondali, e con cinque guide-istruttori. Il gruppo aveva noleggiato un’imbarcazione di nove metri presso il Blu Hole Diving Center di Baia. Lo scafo completamente attrezzato era partito poco dopo le 9.30 dal porticciolo di Baia facendo rotta verso l’isola azzurra dove era stato fissato il tour per l’immersione esplorativa “open” che prevedeva una discesa non superiore ai 18 metri sotto il livello del mare. L’immersione, dopo l’entusiastica partenza e la navigazione nel golfo durata circa un’ora, ha avuto il tragico epilogo. Sulle cause che hanno portato alla morte di Ciro Savarese, il 70enne il subacqueo dilettante nato a Vico Equense e residente a Napoli, dovrà accertare il magistrato. Alcune fasi dell’incidente sono state raccontate dagli stessi amici e dalle guide che si erano immersi nelle acque del mare di Capri in una punta proprio a metà tra il versante nord e sud dell’isola. Savarese, che era assistito nella discesa da un istruttore, un subacqueo 55enne napoletano, improvvisamente a circa dieci metri di profondità ha iniziato a risalire senza la cintura zavorra che lentamente cominciava a scomparire nel fondale. Tempestivamente l’istruttore ha cercato di prestare soccorso e pare che addirittura gli abbia passato, nel tentativo di aiutarlo, il suo boccaglio di ossigeno; nonostante l’immediato intervento il corpo dell’uomo continuava a risalire a galla totalmente privo di sensi. Anche il sub che ha prestato soccorso ha accusato un malore. Subito sono intervenuti gli altri amici del gruppo per fornire assistenza. Era da poco passato mezzogiorno e da bordo è stato immediatamente dato l’allarme al 1530, il numero per le emergenze in mare della Capitaneria di Porto; l’ufficio Circomare Capri ha fatto partire la motovedetta CP858 in direzione di Punta Tiberio, portandosi sul luogo teatro di quella che fin da subito era apparsa come una tragedia, mentre venivano avvertite anche le ambulanze del 118 e della San Vincenzo de’ Paoli. Viste le condizioni critiche dell’uomo la Capitaneria ha scortato l’imbarcazione con a bordo il 70enne fin nel porto di Marina Grande: qui i sanitari del 118 hanno tentato di rianimare il subacqueo che non dava segni di vita e nello stesso tempo hanno prestato soccorso al 55enne che aveva tentato di scongiurare la tragedia. Dopo i primi interventi e gli inutili tentativi di rianimazione, le ambulanze si sono dirette verso l’ospedale Capilupi dove purtroppo i medici hanno dovuto constatare per Ciro Savarese la morte per annegamento. Mentre l’altro sub è stato tenuto in osservazione trovandosi in stato di choc e sottoposto ai vari controlli strumentali di rito. La notizia della morte del subacqueo è stata appresa con sconcerto e dolore dagli amici che stazionavano fuori all’ospedale Capilupi ed è stata comunicata ai familiari che dopo poche ore sono giunti da Napoli. La salma, intanto, resta a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà accertare la dinamica e le cause dell’incidente. Dal referto redatto al Capilupi risulta che l’uomo è deceduto per annegamento: su questo aspetto della vicenda sicuramente si appunteranno le indagini del magistrato, sulla quale sta raccogliendo elementi la Capitaneria di Porto che già a poche ore dall’incidente in mare ha raccolto le dichiarazioni dei testimoni e di tutti coloro che si trovavano a bordo dell’imbarcazione unitamente ai subacquei e agli istruttori del Blu Hole Diving Center di Baia.