(Da il Mattino del 29.3.11) Teodorico Boniello. Capri – Guardia Medica di Capri ancora nella bufera per la denuncia in stato di liberta da parte della Polizia Municipale nei confronti della dottoressa C.A. 48 anni, che già la scorsa settimana era balzata sotto i riflettori delle cronache per aver richiesto dieci euro per l’emissione di una ricetta ad un residente che si era poi rivolto ai vigili per riavere la somma di danaro, con gli agenti ai quali fu risposto da parte del medico che aveva già speso i soldi e che quindi non poteva restituirli, nell’ambito della stessa indagine era stato appurato che la dottoressa aveva avanzato la stessa richiesta ad una donna, che aveva rifiutato di pagare, strappandole la ricetta ed apostrofandola in malo modo. Ed ora la dottoressa ci è ricascata : dopo l’analogo episodio della scorsa settimana è nuovamente accusata di aver richiesto una cifra di danaro per una prestazione medica ad un residente, secondo la legge gratuita, e di aver lasciato il presidio della Guardia Medica, sito nell’atrio del palazzo municipale, incustodito per due ore nella giornata di domenica 27, apponendo sull’ ingresso un cartello su cui era scritto “medico in visita a domiciliare”, cosa che secondo la Polizia Municipale, il cui comando dista pochi metri dagli ambulatori della Guardia Medica, non corrispondeva al vero. Tentata concussione ed interruzione di pubblico servizio, questi i capi d’accusa, racchiusi negli articoli 317 e 340 del codice penale, formulati a seguito delle indagini della Polizia Muncipale condotte dal Tenente Piero Presti. Ora a causa dell’ultima denuncia, che va aggiungersi alle precedenti, la dottoressa potrebbe gravi conseguenze più gravi e e secondo gli inquirenti anche la probabile sospensione dal lavoro : infatti il Direttore Sanitario dell’Ospedale Capilupi di Capri Alfredo Irollo ha fatto richiesta presso il distretto sanitario ASL NA1 affinché vengano presi drastici provvedimenti nei confronti della recidiva dottoressa quarantottenne, che la settimana scorsa era stata denunciata a seguito di un episodio analogo, come anche alcuni mesi fa, quando abbandonò anzitempo il posto di lavoro, senza attendere il collega che avrebbe dovuto darle il cambio. Inoltre, da alcune segnalazioni e testimonianze raccolte dagli agenti di polizia municipale, il medico sarebbe stato notato in svariate occasioni intanto con la sigaretta accesa all’interno dei locali dell’ambulatorio, dove ovviamente vige lo strettissimo divieto di fumo.