Fonte: Roma
NAPOLI. Trivellare per estrarre gas nazionale da vendere alle imprese a prezzo calmierato? No, grazie. Da Nord a Sud cresce l’ opposizione delle Regioni al provvedimento contenuto nel decreto Aiuti quater appena approvato dal Governo. Il primo a dire no alla misura è stato Luca Zaia. Il governatore del Veneto anche ieri è tornato a ribadire tutte le sue critiche per il rischio di perforazioni nell’ area del Polesine.
NO ALLE TRIVELLAZIONI NEI GOLFI. Alla voce del presidente della Regione Veneto si aggiunge ora anche quella di Vincenzo De Luca. Il presidente della Campania, infatti, ha preso una posizione netta contro il provvedimento, avvertendo l’ Esecutivo che «la Regione Campania non è disponibile ad accettare trivellazioni nel Golfo di Napoli e di Salerno».
SOLO IPOTESI. A dire il vero per adesso si tratta soltanto di mere ipotesi, derivanti dal fatto che non c’ è una lista dei luoghi di perforazione, ma la norma del Governo si limita a dire che si possono fare trivellazioni a 9 miglia dalla costa, quindi in teoria tutto sarebbe possibile.
Tuttavia, nel Piano per la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi (il Pitesai) approvato a febbraio scorso, la Campania figura tra le 15 regioni dove le trivellazioni sarebbero possibili.
Tuttavia, le aree marine ritenute idonee sono, invece, l’ 11,5% del totale nazionale, concentrate nel Canale di Sicilia, lungo le coste dell’ Adriatico fra le Marche e l’ Abruzzo, la Puglia e alcune zone all’ altezza di Venezia.
«NESSUNA RAGIONE IDEOLOGICA». In ogni caso De Luca ha voluto mettere immediatamente le mani avanti, spiegando che il suo no non ha nulla a che vedere con «ragioni ideologiche», ma soltanto «perché in questo caso bisogna fare sempre un calcolo di costi e benefici». E per il governatore campano i secondi supererebbero di gran lunga i primi.
«INIMMAGINABILE FARLO QUI».
«Avendo il Governo attuale deciso che si possono fare trivellazioni non a 12 miglia dalla costa ma a 9 miglia, sarebbe inimmaginabile – avverte De Luca – avere le trivelle davanti alla Costiera Amalfitana, a quella Sorrentina, alle isole di Capri, Ischia e ai Campi Flegrei che sono un’ area dal punto di vista geologico estremamente delicata».
In ogni caso, se e quando ci sarà un’ interlocuzione col Governo «ne parleremo con grande chiarezza e fermezza: nessun ideologismo ma calcoli di costi e benefici. Non possiamo avere trivelle conclude il governatore della Campania – davanti ad aree che sono dal punto di vista ambientale le più belle del mondo e un grande attrattore turistico per il nostro Paese».
L’ ATTACCO AL GOVERNO.
De Luca non ha risparmiato critiche al Governo anche sulla questione dei migranti («Atteggiamento dilettantesco»), per poi ribadire che «l’ Esecutivo ancora non ha preso le decisione di sbloccare i 5 milioni di euro spettanti alla Campania del fondo sviluppo e coesione». Infine, la promessa che la Regione «stabilizzerà 3.500 lavoratori precari» nella sanità.