Fonte: www.ilmattino.it
di Mariano Della Corte
L’isola di Capri appare come paralizzata, l’economia locale che, come in tanti altri luoghi di villeggiatura dello stivale, si regge essenzialmente sul turismo vacanziero, si trova in una condizione di estrema difficoltà. Così a cercare di risollevarsi dal baratro e provare a fare un appello ai tanti amici internazionali di Capri ci hanno pensato due operatrici del turismo che lavorano nel settore vendite abbigliamento di lusso. L’idea, racconta Giulia Natale, è stata quella di avviare una raccolta fondi, sulla piattaforma online gofundme.com, che in un paio di giorni ha già raccolto circa 10.000 euro, proprio per sostenere quelli che appaiono tra i più danneggiati dall’emergenza del coronavirus, ovvero i lavoratori stagionali del comparto turistico, per i quali non è contemplato alcun tipo di aiuto governativo. L’isola avrebbe dovuto riaprire i battenti in questi gironi, le sue strade sarebbero tornate a colorarsi di ospiti e tanti avrebbero ripreso il proprio lavoro: Ho pensato cosa avrei potuto fare di concreto per aiutare la comunità in cui sono cresciuta ed in cui opero da tanti anni ha raccontato Giulia – così ho avviato una campagna di raccolta crowdfunding proprio per sensibilizzare gli amici di Capri d’oltreoceano, in particolare americani che costituiscono più del 90% della nostra clientela. Per me definirli solo clienti è riduttivo, loro sono parte di questa grande casa, di questa famiglia che è Capri, quindi li ho chiamati a fare un piccolo gesto di sostegno verso di noi che siamo come il parente di questa grande casa che al momento è più in difficoltà Già perchè Capri non è solo panorami mozzafiato e jet set ma il suo turismo a cinque stelle si regge su una gran parte di operosi lavoratori che si danno da fare strenuamente per sei mesi l’anno per far cercare di far funzionare l’isola nel migliore dei modi, dare servizi degni del nome del luogo e nel contempo cercare di far quadrare il bilancio domestico. Continua Giulia: Tutti noi che siamo nati e cresciuti a Capri ma anche i tanti che fanno parte della nostra comunità estesa, che vivono e visitano Capri per tanti mesi l’anno, siamo angosciati per la chiusura in blocco, sinedie di hotel, ristoranti, stabilimenti balneari ed attività commerciali senza alcuna opportunità di lavoro nel futuro più immediato. Così conclude Giulia ho chiamato a sostegno la mia amica Maria Colella, anche lei caprese doc molto attiva da sempre nel volontariato sull’isola. Maria che si è fatta promotrice a sua volta della campagna di raccolta fondi per i lavoratori capresi, insieme a tante altre iniziative intraprese a sostegno della comunità caprese, ha dichiarato: in queste ore la Protezione Civile locale e le tante associazioni di volontariato, stanno cercando di fare il più possibile per sostenere i nuclei familiari più bisognosi dell’isola, gli stessi che già da prima dell’emergenza virus presentavano situazioni critiche, ora però quello che abbiamo voluto fare con Giulia è dare un supporto anche alle tante famiglie di stagionali, molte con figli a carico e tante spese da sostenere, per cercare di dare un po’ di luce in questo momento. Speriamo di riuscire a sensibilizzare oltre agli amici stranieri anche la rete di amici locali e italiani che possono dare anche un piccolo contributo. Questo ci aiuterebbe a reperire più fondi per la categoria, e cercare di affrontare il domani con un altro spirito, dato che non sappiamo quanto durerà questa condizione e soprattutto nell’eventualità che la stagione turistica dovesse partire molto in ritardo quest’anno.