Anna Maria Boniello. Capri – Nulla di fatto per la vertenza tra amministrazione e le cooperative di trasporto turistico della penisola sorrentina e della costiera che annunciano che continueranno la loro protesta rimanendo a bordo delle loro barche anche questa notte nella baia di Marina Piccola. Le cooperative da lunedì mattina hanno instaurato un vero e proprio braccio di ferro con l’amministrazione comunale dopo la diffida ricevuta per l’ormeggio dei loro natanti all’imbarcadero di Marina Piccola. Ed anche se la protesta non ha avuto momenti di tensione il sindaco Gianni De Martino ha chiesto alle forze dell’ordine di tutelare la legalità a Marina Piccola. Intanto il caso, dopo l’estenuante e lunghissima giornata, che è iniziata quasi all’alba con l’arrivo nella baia delle quattro motonavi a cui è stato interdetto l’approdo, Azimuth, Rosely, Positano e Tritone, rischia di diventare una vera e propria guerra tra le cooperative delle compagnie marittime di Massa Lubrense ed Amalfi e l’amministrazione comunale che intende riportare ordine nella materia degli sbarchi e degli approdi turistici intorno all’isola. Il contenzioso, che è scoppiato proprio in piena estate, ha fatto salire la tensione che solo grazie alla mediazione delle Forze dell’Ordine isolane, Polizia e Capitaneria di Porto non ha assunto i toni della protesta violenta. A dare il via al caso è stata la mancata proroga dell’ordinanza del 2001, firmata dall’allora sindaco Ciro Lembo, che consentiva l’ormeggio alle imbarcazioni che effettuano servizi turistici dalla penisola sorrentina e dalla costiera amalfitana, che possono trasportare un massimo di 90 passeggeri ed effettuare un’unica corsa giornaliera per un massimo di tre natanti con una scaletta oraria che fissava gli arrivi a Marina Piccola scaglionati tra le 9.00 e le 10.30 del mattino e partenza pomeridiana dalle 16.45 in poi. L’ordinanza fu frutto di un’intesa con la Capitaneria di Porto di Napoli che firmò il documento, che prevedeva però di trovare nel corso della sua applicazione un approdo alternativo mediante la costruzione di un approdo nel porto commerciale in cima al molo già preesistente detto del Pennello. L’ordinanza, è stata prorogata nel corso degli anni, e la costruzione dell’approdo è rimasta tra i tanti progetti mai realizzati, per cui la nuova amministrazione ha deciso di mettere la parola fine decidendo di non concedere più proroghe. La diffida venne impugnata dai rappresentanti delle cooperative ed ora è al vaglio del Consiglio di Stato. In attesa delle sentenze, è però esplosa la querelle, e contro il provvedimento del sindaco i proprietari delle imbarcazioni sono scesi in lotta mettendo in atto un’azione dimostrativa bloccando l’accesso all’ormeggio. Per evitare l’empasse c’è stato anche l’intervento del Prefetto con una riunione in Prefettura a cui ha preso parte anche il sindaco di Massa Lubrense Lorenzo Balducelli, a tutela dei suoi concittadini che rischiano di restare privi del loro posto di lavoro. Ieri, ancora un intervento da parte del Comandante della Capitaneria di Porto Dario Gerardi, che ha cercato di trovare insieme ai marinai una soluzione ed ha chiesto al sindaco di Capri di riceverlo con una delegazione per ascoltare le istanze che provenivano dai lavoratori ed andare alla ricerca di una soluzione comune. Una lunghissima riunione si è tenuta nel palazzo municipale che è terminata con un nulla di fatto, ed una nota ufficiale del sindaco con la quale chiede ancora una volta la tutela della legalità a Marina Piccola, ed esprime il suo totale disappunto circa le forme di una protesta che oltre agli evidenti disagi provocati rischia di arrecare un grave danno d’immagine all’intera isola. Gianni De Martino nella sua nota ha confermato la legittimità degli atti assunti in merito alla limitazione dell’imbarco sull’imbarcadero dello Scoglio delle Sirene e richiama al ricorso presentato in sede amministrativa sul quale attende l’esito, qualunque esso sia, con la massima serenità.