Fonte: Il Denaro
di Anna Maria Boniello
Una nuova funicolare può essere la soluzione green ideale per la mobilità di Capri: il suggerimento arriva dall’ingegner Luca Lallini Founder & Ceo di Sacmif, azienda nata oltre 40 anni fa che si occupa del montaggio, della manutenzione e della commercializzazione di impianti di risalita, dalle funicolari agli impianti di sci e che proprio a Capri ha una presenza significativa con la gestione della Seggiovie del Monte Solaro.
Intervistato per Il Denaro dal giornalista Giuseppe Delle Cave in occasione della giornata conclusiva dell’annuale convegno dei Giovani Industriali di Confindustria ospitato dall’Hotel Quisisana, Lallini ha raccontato la genesi della sua azienda e i legami con Capri, prospettando soluzioni che potrebbero essere ideali per decongestionare il traffico e aumentare la vivibilità sull’isola Azzurra.
“La presenza di Sacmif a Capri risale al 1998 quando abbiamo siglato un accordo con la proprietà della Seggiovia di Anacapri e Monte Solaro per la ricostruzione e la gestione dell’impianto” ha spiegato Lallini che poi ha aggiunto: “Nel 2002 abbiamo invece acquisito il pacchetto dell’azienda Campofelice, leader nel centro Italia. che ha una stazione sciistica vicino l’Aquila, a Rocca di Cambio, dotata di 15 impianti, noleggio sci e varie baite. E’ la stazione sciistica dei romani perché si trova a meno di cento chilometri dalla Capitale”.
La presenza di Sacmif in Campania è stata resa ancora più significativa dall’incarico di rappresentante regionale conferito proprio all’ingegner Lallini da Federfuni, la federazione nazionale degli esercenti funiviari.
“Nessuno immagina che la Campania – svela Lallini – è la regione più importante in Italia dal punto di vista degli impianti funiviari. Ne contiamo ben sei fra funivie e funicolari. Per questo, è anche la regione con il numero più alto di passeggeri”.
Quello fra la Campania e gli impianti a fune è quindi un rapporto che si può definite collaudato e sulla strada della prosecuzione di questo matrimonio naturale, Lallini si spinge a interessanti considerazioni che potrebbero cambiare in senso positivo il futuro di Capri.
“Per evitare il caos che ancora in questi giorni di grandi presenze vediamo sull’isola, bisogna cercare di sviluppare, incrementare e incentivare tutto ciò che è la mobilità. Noi proponiamo soluzioni che attraverso gli impianti di risalita sono assolutamente green perché vanno ad energia elettrica e permettono di avere portate abbastanza elevate senza grandi impatti ambientali o al più un minimo impatto visivo perché spesso gli impianti sono anche panoramici”.
Lallini ricorda che proprio a Capri “alcuni anni fa era partito un progetto per collegare il Porto di Marina Grande con una stazione nei pressi della Piazzetta e da qui fino ad arrivare ad Anacapri allo scopo di evitare le impressionanti congestioni di traffico e il conseguente inquinamento”
“Capri è un’isola bellissima – dice l’ingegnere – ma dobbiamo eliminare le file. I turisti devono avere il piacere di vedere e non il dispiacere delle file. Si metterebbe a regime il rispetto per l’ambiente puntando all’eliminazione del caos che c’è. Ci sono scorci di Capri che avrebbero una valorizzazione diversa per quanto riguardo il turismo, bellezze di cui spesso non ti accorgi perché sono invase dalle auto”.
Quale può essere quindi la soluzione ideale? “La Laitner, colosso mobilità sospesa su fune e funicolare che rappresentiamo con la nostra azienda – ha spiegato lallini – ha promosso quest’anno proprio qui a Capri un incontro per confrontarsi sulle innovazioni tecniche green e su come mettere a terra soluzioni attraverso impianti funiviari che oggi si costruiscono in tutto il mondo. Le esperienze recenti di Londra, Parigi e New York lo dimostrano. Sono impianti che hanno un costo di realizzazione più basso rispetto a una metropolitana e una portata accettabile per le piccole tratte. Sono bretelle green anche simpatiche da vedere e di velocissima esecuzione, un anno e mezzo o due anni rispetto ai venti anni che si impiegano in Italia per la realizzazione di una metropolitana”.
“L’innovazione non deve essere per forza in guerra con il green – chiosa il Ceo di Sacmif – possono andare a braccetto e porterebbero a casa un risultato eccezionale”.