Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri la quiete dopo la tempesta e un weekend da tutto esaurito. Dopo la giornataccia di ieri sul fronte meteo, il fine settimana si preannuncia all’insegna del sole e del sold out. E complice anche la due giorni di Confindustria, il tradizionale appuntamento caprese con l’annuale convegno dei giovani industriali al Grand Hotel Quisisana, l’isola torna nella sua veste preferita, quella estiva con mise balneare. A sfogliare i planning infatti si scopre che insieme alle percentuali di occupazione ben oltre l’ottanta per cento in strutture alberghiere ed extraricettive, anche lidi balneari e beach club stanno continuando a ricevere richieste per un weekend di ottobre al quale nessuno evidentemente vuole rinunciare per le temperature estive e l’ultima occasione di tintarella. Aldilà della giornata di ieri il mese di ottobre si sta presentando come un vero e proprio allungamento estivo e il successo ottenuto sul fronte del terziario porta a riflettere sull’ormai conclamato ed evidente allungamento della stagione turistica. Un’occasione per
determinare di fatto una stagione in più per un’isola che continua ad essere la preferita dei vip come delle comitive, del turismo d’élite come di quello di massa che si incontrano e si uniscono all’ombra di quei Faraglioni cartolina da sempre di un lembo di terra che dagli imperatori romani in poi ha sempre rappresentato una meta vacanziera alla quale non si può rinunciare. L’apertura da questa mattina della due giorni di Confindustria porterà, poi, ad un ulteriore paesaggio caratteristico, quello di abiti
istituzionale e tanti completi eleganti con cravatta di ordinanza e task force speciali di forze dell’ordine per vigilare sulla sicurezza de l gotha della politica e dell’economia chiamato come ogni anno a confrontarsi sul futuro dell’Italia, che si mescolano nelle strade intorno alla piazzetta di Capri con tanti turisti italiani e stranieri in giro per shopping in abiti di gran lunga meno formali, t-shirt e sandali rigorosamente in stile caprese. Un connubio di diversità che non poteva che manifestarsi in quel salotto del mondo da sempre ribattezzato il crocevia delle culture e delle lingue dei cinque continenti.