Anna Maria Boniello. Capri – La vecchia tassa di soggiorno, che è stata rispolverata dal Decreto Legislativo legato alla Finanziaria nello scorso mese di marzo, e che inaugura il Federalismo Municipale, prenderà il via a Capri a partire dal 1 Gennaio del 2012. Lo hanno stabilito le due amministrazioni comunali isolane, che hanno convocato la Consulta del Turismo Intercomunale composta anche dalle associazioni di categoria, Federalberghi, Ascom Capri ed Anacapri e Capri Excellence. All’assise è stata comunicata la volontà dei due comuni di istituire la tassa di soggiorno che fa pagare ai turisti, in base al pernottamento alberghiero, l’imposta che va
Come si paga la tassa di soggiorno? La tassa di soggiorno che prevede un esborso da uno a cinque euro secondo le tipologie e le categorie delle strutture ricettive, viene pagata dal cliente, di qualsiasi nazionalità egli sia, in albergo al momento di saldare il conto. Il titolare della struttura alberghiera dovrà poi provvedere a versare le somme nelle casse comunali. Sarà poi il Comune stesso che dopo aver introitato le somme, provvederà a reinvestirle sempre nel settore del terziario, ed oltre alla promozione la tassa è finalizzata alla cura del territorio e delle infrastrutture turistiche, con lo scopo di migliorare la qualità dei servizi.
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da 0,5 centesimi a 5 euro. Gli incassi, che secondo le prime stime solo per il Comune di Capri potranno raggiungere circa un milione di euro, saranno reinvestiti per la promozione dell’isola e per migliorare la qualità dei servizi turistici. Per varare il provvedimento gli amministratori dei due comuni però hanno accolto il suggerimento delle categorie di far slittare al 1 Gennaio del 2012 il via del provvedimento, anche perché erano già stati chiusi tutti i contratti con le agenzie, così come le prenotazione con i singoli turisti, e quindi la nuova tassa andava a gravare solo sui bilanci degli alberghi. Ovviamente, anche se non c’è stato dissenso, così come accaduto per altre località come Urbino e Jesolo dove l’imposta è stata definita una follia, e non dichiarandosi nettamente contrari ,gli imprenditori capresi, dopo aver chiesto ai due sindaci di voler prorogare di qualche mese la nascita dell’imposta di soggiorno, sono riusciti a strappare la promessa che se nascerà la tassa di scopo da far pagare sul biglietto di aliscafi e traghetti a chiunque sbarchi sull’isola, voluta dall’Ancim, l’associazione dei Comuni minori, i sindaci dovranno soprassedere dall’istituzione della tassa di soggiorno. Un imposta, quella di scopo, ritenuta più equa perché interessa non solo il turista privilegiato dagli imprenditori, quello che soggiorna in albergo, ma anche il vacanziere mordi e fuggi, che insieme al turista residenziale fruisce dei servizi dell’isola. Quindi per conoscere in dettaglio tutta l’iniziativa, costi, benefici e detrazioni dell’imposta di soggiorno, si dovrà attendere la sorte della tassa di scopo. Intanto già si è appreso che la tassa di soggiorno, che sarà applicata anche a Capri prevede una certa proporzionalità, che va da 5 euro a notte per gli alberghi di lusso, e man mano va a scalare fino ad 1 euro a notte per i bed and breakfast e affittacamere. Negli uffici dei due comuni però sono già allo studio alcuni accorgimenti, e cioè quello di limitare la tassa a soggiorni massimo di sei pernottamenti, oltre i quali il turista viene esentato dal pagamento.