Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri “numero chiuso, numero regolato, ma qualcosa si deve pur fare necessariamente. Così non c’è futuro, se non per un bel villaggio turistico pieno di clown non locali tra l’altro”. Il disagio che si avverte sull’isola azzurra per il cosiddetto fenomeno dell’overtourism si tocca con mano, parlando con i capresi, con gli isolani che sulla terra dei Faraglioni sono nati, cresciuti e oggi, in molti casi con i capelli imbiancati si sentono spettatori, impotenti, di uno spettacolo non gradito, per non dire sgradevole. File ovunque, caos agli sbarchi e agli imbarchi per i contatti con la terraferma, difficoltà di mobilità interna, e non si sta meglio a mare, dove il “tappeto di barche” che si staglia sulle acque isolane di questi periodi fa riflettere i capresi della vecchia generazione su quale direzione stia prendendo il turismo sullo scoglio tanto caro all’imperatore Tiberio. L’Unione Nazionale Consumatori isola di Capri da tempo aveva sollevato la questione parlando di una “Capri ormai ridotta ad una Disneyland”, sottolineando il sovraffollamento estivo e la desertificazione invernale e l’esigenza di prendere provvedimenti finalizzati alla vivibilità del territorio e alla salvaguardia delle sue bellezze. Sull’argomento di recente è intervenuta, poi, anche Forza Italia isola di Capri, prendendo posizione a favore di un turismo sostenibile e responsabile, condividendo in pieno e in toto, e diffondendo via web attraverso i propri canali social ufficiali, le considerazioni di Cristina Rossello, che siede tra i banchi di Forza Italia alla Camera dei deputati ed è presidente dell’Intergruppo parlamentare per il patrimonio italiano, che, intervenendo sul ruolo centrale in Italia del turismo, e citando un passaggio del report pubblicato da Rome Business School, “Il business del turismo in Italia. Analisi e prospettive per settore”, (presentato su sua iniziativa a Montecitorio), ha evidenziato “la necessità di promuovere un turismo sostenibile e responsabile, che rispetti l’ambiente e le comunità locali”.