Anna Maria Boniello. Capri – Scene da “Arancia Meccanica” all’interno del porto dell’isola azzurra. Sei gommoni squarciati mentre erano ormeggiati alle boe date in concessione al Comune nello specchio d’acqua del Pennello. Quest’ultimo è sicuramente il fatto più inquietante accaduto quest’estate e che fa sorgere una serie di interrogativi sulla natura dell’incredibile episodio, e sono molti ad interrogarsi se si tratti di uno sfregio o di un avvertimento a concorrenti in ascesa. Ai titolari delle due società di noleggio imbarcazioni, i fratelli Rusciano della Leomar, e Luciano Desiderio della Caprimar, per poco è venuto un colpo quando ieri mattina sono arrivati a Marina Grande e si sono trovati di fronte alle loro imbarcazioni, che afflosciate galleggiavano legate alle boe in concessione. Uno spettacolo desolante, alle otto di ieri mattina, che a Capri non si era mai visto, e di cui nessuno ne ha memoria. Disperati i due giovani imprenditori hanno immediatamente chiamato le forze dell’ordine, Capitaneria, Polizia e i Carabinieri navali in servizio della Motovedetta 627, comandata dal Maresciallo Ferdinando Varriale, che si trovavano nella zona. Il tam tam dell’incredibile episodio, un vero e proprio raid notturno in uno dei più begli specchi d’acqua del Mediterraneo, si è diffuso a macchia d’olio. In molti sono arrivati sul Pennello per rendersi conto dell’accaduto, e le forze dell’ordine hanno iniziato immediatamente le indagini, onde poter risalire sia agli autori che hai motivi che hanno spinto ad un così incredibile gesto, che mette a rischio l’estate lavorativa di diverse famiglie. A bordo di un gommone, i militari della Motovedetta hanno iniziato immediatamente a verificare i danni, ed anche la tecnica che era stata messa in atto. E’ emerso così che è stata un’unica mano ad effettuare, con un coltello da sub, il lunghissimo squarcio sotto la carena, in un punto nevralgico della stabilità del mezzo ed in particolare di quei gommoni che vengono impiegati per il noleggio. Secondo i Carabinieri chi ha agito deve essere una mano esperta, profondo conoscitore del territorio, che ha agito non a bordo di un’imbarcazione, ma sicuramente in mare, in apnea o addirittura con l’ausilio di bombole. “Capri è terra di nessuno” mormorava Leonardo Rusciano, quasi parlando tra sé e sé nel quantificare il danno da loro subito, che ammonta a circa 100.000 euro tra danneggiamento e fermo dei lavori in pieno Agosto. I sei gommoni infatti vengono noleggiati per diverse ore al giorno ed il costo varia dai 40 ai 50 euro all’ora. E dopo il raid dell’altra notte dovranno rimanere fermi per diverso tempo visto che lo squarcio è stato effettuato in un punto dove è impossibile la sola riparazione, ma è necessaria la sostituzione totale dell’intero tubolare che funge da carena e da galleggiante. Ed il danno maggiore con lo squarcio dei quattro gommoni l’ha subito La Leomar, che conta una flotta di sette imbarcazione, che fa capo a due fratelli capresi doc Leonardo e Francesco Rusciano, e che ultimamente era entrata anche a far parte del consorzio “Moving in Capri”, un servizio di radiotaxi a terra e noleggio via mare, con lo scopo di offrire al turista la sicurezza di una mobilità integrata con autovetture e scafi d’eccellenza. Invece la Caprimar che contava una flotta di cinque gommoni rimane priva di due mezzi per cui entrambe, se vogliono continuare la loro attività in quest’ultimo scorcio d’estate, dovranno ricorrere a soluzioni alternative, altrimenti, come tristemente ha detto uno dei due fratelli Rusciano, trovandosi di fronte ai gommoni squarciati “La nostra estate purtroppo finisce qui”.
Le Reazioni Anna Maria Boniello. Capri – C’era stupore e sconcerto a Marina Grande dopo che si è appresa la notizia del raid contro sei gommoni ormeggiati nel Porto Commerciale. Strettissimo è il riserbo degli inquirenti che indagano sull’accaduto e su come sia potuto accadere che il piccolo borgo marinaro, dove si affacciano le tipiche case dei pescatori che vivono a Marina Grande sia diventato teatro di uno scenario di un episodio che ha dell’assurdo, per un isola che quest’anno sta subendo una serie di sfregi che attentano alla sua natura di isola tranquilla ed immune da episodi malavitosi. Le indagini, che vengono portate avanti dalla Capitaneria di Porto, che da poco più di un mese vede alla guida il Luogotenente Alberto Senna, e dal Commissariato di Capri sotto la direzione del Vicequestore Aggiunto Maria Edvige Strina, spaziano a tutto campo per non lasciare nessuna pista non battuta, anche se il Comandante della Motovedetta Fernando Varriale che stamattina insieme ai suoi marinai è arrivato tempestivamente sul luogo dell’accaduto, esclude la casualità ed è stato esplicito nello spiegare che si tratta di persone esperte, scese in mare munite di attrezzature atte proprio a recare danni irreparabili agli scafi. Nessun elemento invece è stato possibile reperire dalla visione delle telecamere, ha detto nel tardo pomeriggio di oggi il Comandante della Capitaneria, perché gli impianti di sicurezza sono stati posizionati solo per il controllo delle banchine e dell’imbocco del porto e non riescono a visualizzare a diversi metri di distanza. “Infatti”, ha spiegato il Luogotenente Senna, “per questo tipo di monitoraggio vengono usate diverse attrezzature che assicurano perfette riprese di giorno e notte, quelle che si trovano sul Pennello non rispondono a queste esigenze”. Luciano Desiderio, titolare della Caprimar che ha avuto danneggiati due gommoni su cinque confida nell’azione delle forze dell’ordine che stanno cercando di dipanare l’intricata matassa : “Comunque mi auguro soltanto che venga restituita serenità alla Marina Grande di Capri” conclude amareggiato Desiderio. Sgomento anche da parte delle istituzioni, primo di tutti il Sindaco Ciro Lembo, che rivendica con orgoglio di essere nato e abitare a Marina Grande, che reputa una delle zone più autentiche dell’isola, insieme ai suoi abitanti : “ E’ un fatto strano” attacca il primo cittadino “che non trova nessun precedente. Stiamo cercando di capire da dove arriva questa ennesima mazzata che crea danni immensi all’immagine della nostra isola. E poi, caso strano, proprio nello specchio d’acqua dove il Comune ha messo mano e sta cercando di regolamentare e disciplinare mettendo finalmente ordine mediante l’assegnazione, attraverso gli uffici comunali, degli ormeggi. E’ incredibile poi che sia accaduto all’interno del Porto Commerciale, dove transitano taxi in tutte le ore del giorno, con ristoranti e bar che chiudono a notte avanzate e con lo slargo della banchinella dove già all’alba arrivano e partono traghetti e navi ferry adibiti a trasporti di servizio.” |