Fonte ANSA
NAPOLI, 06 DIC – Un malore, forse causato
dall’assunzione di droga: ci sarebbe anche questo alla base del
grave incidente avvenuto il 22 luglio 2021 a Capri, dove un bus
del trasporto pubblico locale è precipitato in una scarpata
profonda 15 metri, a Marina Grande, a pochi metri da una
spiaggia. Il bilancio della tragedia fu di un morto, l’autista,
Emanuele Melillo, e di 23 passeggeri feriti, alcuni in maniera
piuttosto seria.
Secondo quanto emerso dalle indagini – chiuse di recente – ci
sono profili di responsabilità a carico di nove persone, tutte
destinatarie di un avviso di conclusione indagini, preludio a
una eventuale richiesta di rinvio a giudizio da parte della
Procura di Napoli.
Il lavoro dei consulenti degli inquirenti ha rivelato anche
che la barriera contro la quale il bus ha impattato non era
idonea e, infatti, non ha retto all’urto. Non solo. Il
conducente (morto a causa dei traumi subiti nell’impatto e non
per il malore) non doveva e non poteva essere alla guida: era
portatore di invalidità al 50% peraltro mai evidenziata anche
perché non sottoposto dall’azienda per la quale lavorava alle
visite mediche periodiche previste dalla legge. Visite che
avrebbero potuto evidenziare anche l’assunzione di sostanze
stupefacenti.
L’avviso di conclusione indagini è stato notificato al legale
rappresentante della società di trasporto pubblico caprese Atc,
al medico che avrebbe dovuto tenere sotto controllo lo stato di
salute di Melillo, a un dirigente della Provincia di Napoli (per
il periodo che va dal 2006 al 2010), a un tecnico responsabile
della manutenzione straordinaria della strada provinciale 66
(sulla quale avvenne l’incidente), a quattro funzionari della
Città Metropolitana di Napoli e al dirigente della gestione
tecnica strade e viabilità, quest’ultimo per non avere tenuto
conto di una segnalazione con la quale un pool di tecnici
evidenziava la necessità di predisporre una barriera di
protezione in sostituzione della ringhiera evidentemente
incapace di resistere all’impatto di veicoli come, appunto, il
bus precipitato e i pullman turistici che circolano sull’isola azzurra soprattutto d’estate.