Anna Maria Boniello. Capri – Una cappa di silenzio è piombata sull’isola, da quando stamattina alle otto è arrivato in piazzetta il nucleo dei Carabinieri inviato dalla Procura della Repubblica di Napoli della sezione reati contro la Pubblica Amministrazione. Insieme ai militari della fedelissima, anche un gruppo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, sbarcati sull’isola per dare esecuzione ad una serie di provvedimenti cautelari. La notizia si è diffusa in un baleno in tutta l’isola ed in piazzetta, anche se iniziava il solito tran tran quotidiano, erano all’incirca le otto del mattino, si sono formati i primi capannelli che commentavano la presenza delle forze dell’ordine arrivate da Napoli, che insieme ai Carabinieri della Stazione di Capri, coordinati dal Luogotenente Pietro Bernardo, si sono dirette negli uffici comunali. I militari si sono diretti in via Delle Botteghe, nei locali dove si trova l’ufficio tecnico del settore edilizio ed urbanistica. Ed è proprio in questo ufficio che è entrato nel mirino degli inquirenti a causa di una vicenda dai contorni ancora nebulosi, che si trovava il l’architetto Mario Cacciapuoti, il funzionario a cui era indirizzata la prima delle quattro ordinanze cautelari. L’avviso che a Capri stesse succedendo qualcosa di strano si è avuto quando è stato trasferito dall’isola l’ex Comandante della Stazione dei Carabinieri di Capri Michele Sansonne, che secondo l’indagine in corso ha abusato della sua funzione fornendo informazioni sulle attività di indagine che erano coperte da segreto istruttorio ad un imprenditore della nautica, Francesco Giuliano Verardi. Il caso ha coinvolto quindi anche il vicecomandante della tenenza della Guardia di Finanza di Capri, Franco Pasquale, e pare che l’operazione di ieri sia culminata addirittura con un’ispezione all’interno dei locali della tenenza della finanza di Marina Grande. Episodi sui quali dovrà indagare la Magistratura, ma che a Capri hanno suscitato un’eco fuori misura. Quasi nessuno azzarda ipotesi su persone ritenute sinora insospettabili e nei vari ambienti locali già si sono aperti i fronti di innocentisti e colpevolisti. A proclamarsi la sua innocenza è stato per primo l’architetto sotto accusa che a sua discolpa ha dichiarato “Sono vittima di una congiura che trova fondamento solo nelle dichiarazioni rilasciate da un’ex dipendente del comune, messa in atto nei confronti di un funzionario come me – continua Cacciapuoti nella sua difesa – che ha sempre fatto il suo dovere per la repressione degli abusi edilizi sull’isola e che per tali motivi è stato destinatario da tempo di minacce anche di morte. Minacce che non ho esitato a denunciare mediante un esposto al Commissariato di Capri, per mettere a conoscenza le forze dell’ordine locali, e che oggi è oggetto di indagine da parte della DDA.” Rammarico anche da parte del sindaco Gianni De Martino che ha dichiarato: “. E’ chiaro il rammarico per quanto accaduto – dice il sindaco di Capri – e naturalmente, si auspica che l’ulteriore sviluppo dell’indagine possa fare ampia chiarezza sull’intera vicenda. Ma è altresì evidente che il Comune di Capri tutelerà gli interessi della collettività di fronte alle gravissime accuse mosse al nostro dipendente. L’obiettivo di questa Amministrazione è stato, sin dall’inizio, quello di garantire la massima trasparenza e correttezza”. Per Franco Verardi, l’imprenditore della nautica, parla il suo avvocato difensore, il penalista Claudio D’Aniello, “Si tratta di una vicenda paradossale in cui Verardi è parte lesa e in cui non c’è stata nessuna rivelazione di presunti segreti. I rapporti tra Sansonne e Velardi ed i familiari sono antecedenti all’addebito e rientrano nei normali rapporti di conoscenza ed amicizia”