Mariano Della Corte. Capri – A duemila anni dalla sua scomparsa, aleggia di nuovo a Capri lo spirito di Augusto, l’Imperatore romano che legò per alcuni anni il suo destino all’isola a cui diede nome “Apragopolis” e che tolse al dominio dei napoletani per annetterla all’impero romano in virtù di quello che lui ritenne fosse un segno benaugurante:vecchio e malato, nel 14 d.C. Augusto navigava su un trireme per visitare quest’isola che gli appariva splendida, si accorse che una quercia rinsecchita rigermogliò proprio sotto i suoi occhi. A causa di questo prodigio l’Imperatore donò Ischia a Napoli in cambio di Capri, dove sotto il suo impero fece costruire numerose ville, cisterne ed addirittura in un’ampia zona, che ancora oggi viene chiamata Palazzo a Mare, si trovano i ruderi della domus imperiale che poi venne fatta ampliare da Tiberio, che oggi ha dato il nome alla località balneare chiamata Bagni di Tiberio. A dare vita alle celebrazioni del bimillenario augusteo sono state varie associazioni culturali isolane e il parroco e storico Don Vincenzo Simeoli che in una sua proprietà di Palazzo a Mare, di grande interesse archeologico, ha fatto installare un busto di marmo creato dall’artista Luciano Campitelli che è stato scoperto dal sindaco Gianni De Martino alla presenza di una rappresentante della Sovrintendenza ai Beni Archeoloigici. Il sacerdote e storico, nativo della zona di Palazzo a Mare, attraverso le sue ricerche sta portando avanti un attento intervento di recupero archeologico della zona che vide abitare i suoi spazi da quello che la storia antica ha dichiarato essere stato un grande imperatore. E nell’ambito del progetto di recupero per valorizzare il sito archeologico di Villa Jovis, l’associazione Pro Natura Capri, in occasione del bi millenario ha organizzato all’interno degli scavi un’intera serata dedicata all’Imperatore, dove si è parlato della figura storica di Augusto, con anche una visita guidata all’interno degli scavi dove sono stati effettuati, da parte dell’associazione, una serie di intervento di riassetto dei sentieri e dei percorsi lungo quei ruderi che per oltre un decennio sono stati il rifugio caprese dell’imperatore Tiberio. Domenica ancora un percorso nella storia antica legata alla presenza sull’isola di Cesare Ottaviano Augusto, e questa volta è ancora un’associazione ad accendere i fari dell’attenzione sul bi millenario augusteo. L’appuntamento dai soci di Percorsi e Sentieri isola di Capri è ai Giardini della Flora Caprense, da dove prenderà il via una passeggiata culturale che dopo aver attraversato il centro storico si immetterà lungo Via Acquaviva per visitare sorgenti e cisterne che danno il nome alla strada, per continuare alle cisterne romane di Via Marucella fino alle pendici della Scala Fenicia, dove una vecchia cisterna dell’epoca augustea è stata trasformata in una cantina che produce vino. Poi sarà la volta di tutta la piana di Palazzo a Mare che sarà oggetto di visita per terminare poi ad ammirare le sostruzioni, ovvero una struttura superiore un giardino o la strada a sostegno delle coltivazioni a terrazzamento, che il sacerdote archeologo fece restaurare a proprie spese in collaborazione con la Sovrintendenza e che fanno parte dei resti della villa imperiale dove accanto ad esse oggi Don Vincenzo Simeoli ha voluto creare il museo en plein air, e dove troneggia il busto raffigurante l’imperatore Augusto con una frase tratta da un carme di Orazio dedicata proprio all’imperatore.