(da : il Mattino del 17.2.2011) Anna Maria Boniello. Capri – Tra i destinatari degli undici provvedimenti di custodia cautelare per traffico di stupefacenti si trova anche il nome di un caprese. Il cinquantaduenne Mario Borselli, skipper velico ed istruttore subacqueo, uno dei rampolli di una facoltosa ed irreprensibile famiglia isolana. Il nome di Borselli era già balzato all’attenzione della cronaca nera quando nel mese di ottobre del 2009 venne arrestato da una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Posillipo sul traghetto della Caremar. La pattuglia lo aveva seguito per tutto il percorso del lungomare, che percorreva a bordo del suo motociclo Yamaha in direzione di Calata di Massa, stazione di partenza, appunto, della Caremar. I militari rinvennero dodici grammi di cocaina in una tasca interna di un borsello per cui venne tratto in arresto con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Dopo un breve periodo trascorso in carcere Borselli ritornò in libertà in attesa che si chiudessero le indagini. Indagini che si sono chiuse stamani quando sono stati riallacciati tutti i fili di un percorso che vede tra i protagonisti anche il caprese con la passione per il mare, discendente di una famiglia isolana stimata ed agiata, che trova le sue origini nel capostipite, il nonno Nicola, un facoltoso colonnello che si stabilì sull’isola dove fece costruire numerose dimore, tra cui una torre che diede il nome ad una zona, che tutt’ora viene chiamata Torre Borselli. Nel suo profilo su Facebook, alla voce “datori di lavoro” con un filo di indica “me stesso” e tra le occupazioni quella di curare la manutenzioni e gli affitti della sua Villa Acquaviva a Capri. Dopo gli studi che lo portarono al secondo anno di Architettura, e poi ad un anno e mezzo di Accademia Militare, dove coltivò la sua passione per il mare che lo ha portato a diventare un provetto skipper, frequentatore dei circoli velici blasonati del Golfo, e fra le sue esperienze maturate in mare può annoverare addirittura quella di aver fatto parte dell’equipaggio di una delle prestigiose imbarcazioni che si sfidarono nella Coppa America del 2007. Forse l’incontro con la droga è avvenuto in uno dei suoi tanti viaggi in Estremo Oriente, in Malesia, Filippine, Indonesia e Tailandia, dove pare si trovi attualmente, secondo le ricerche che sono partite dalla Procura. Borselli è ritenuto dagli inquirenti, secondo quanto si è appreso dal mandato di cattura, il pusher insospettabile che grazie alle sue frequentazioni di determinati ambienti della Napoli bene poteva sfuggire, secondo i grandi distributori che lo hanno scelto non a caso, alla rete dei controlli. I fatti invece sono andati diversamente, forse la prima falla si è creata proprio nel lontano Ottobre del 2009 quando in virtù delle attività investigative fatte di pedinamenti ed intercettazioni telefoniche, gli inquirenti sono riusciti a fare un’intera mappatura tra fornitori, spacciatori e consumatori, che ieri hanno portato il Pm Luisa Toscano ad accettare la richiesta avanzata dal Pm Michele Del Prete e firmare le undici ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti del circuito che ha dato vita per lunghissimo tempo alla catena di spaccio e consumo.