Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Da Capri si rilancia l’appello per le morti di lavoro in strada. L’Unione Sindacale di Base e la Rete Iside chiedono sicurezza ed il reato di omicidio sul lavoro e lo fanno sottolineando il recente report dell’Inail nell’ottica del rapporto del Ministero dei trasporti “sull’incidentalità stradale e gli infortuni sul lavoro con mezzo di trasporto coinvolto”. E l’Unione Sindacale di Base, che sull’isola azzurra alla luce del tragico incidente del giovane autista alla guida del bus precipitato verso il basso nel borgo marinaro di Capri in una drammatica giornata dell’estate 2021, è più volte intervenuta chiedendo “sicurezza ai servizi pubblici essenziali, agli utenti e agli stessi operatori del settore ai quali va riconsegnata la professionalità di valutare il fattore rischio dei mezzi e dei percorsi”, continua insieme alla Rete Iside a portare avanti una campagna per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro, diventata anche una legge di iniziativa popolare insieme ad altri soggetti politici e sociali. “Con il rientro a lavoro dopo la pandemia da covid-19, gli infortuni aumentano – hanno sottoscritto in una nota congiunta l’Unione Sindacale di Base e la Rete Iside – la ripartenza dopo la pandemia è stata fatta pagare ai lavoratori, in particolare sul fronte salute e sicurezza, lo abbiamo già denunciato in passato. Si torna così ai livelli pre-pandemici senza miglioramenti sensibili per lavoratrici e lavoratori, possibili magari tramite un’organizzazione del lavoro differente. La soluzione, insieme all’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro ad ulteriore tutela di chi lavora – hanno scritto Usb e Rete Iside rivolgendosi al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini – è rappresentata sicuramente dal potenziamento dei trasporti pubblici e delle infrastrutture stradali”.