Mariano Della Corte. Capri –
L’isola azzurra, crocevia di culture, diventa scenario privilegiato per la cultura Russa. Attraverso il nome di uno dei più grandi scrittoi russi del novecento a cui è stato dedicato il Premio Gorky giunto quest’anno alla IV Edizione, evento di punta del Festival della Cultura Russa a Capri che caratterizza il maggio isolano. Il Premio è organizzato dall’Associazione Premio Gorky, presieduta da Antonio Crispino e Svetlana Chernomyrdina in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Capri e dell’Assessorato alla Cultura presieduto da Marino Lembo. Ieri primo atto della manifestazione, nella straordinaria cornice di Villa Lysis, il buen retiro di uno dei personaggi più celebri del ‘900 caprese, il barone dandy Jacques Fersen. Nel grande salone al piano terra della villa che sovrasta la baia di Marina Grande dall’alto del monte Tiberio, ieri si è tenuto un interessante dibattito che ha visto protagonisti l’Ambasciatore di Russia in Italia Alexey Meshkov e l’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, che hanno dato vita ad un “dialogo sulle culture”, moderato dal giornalista scrittore Gennaro Sangiuliano. Una conversazione sul filo della memoria, dalla stagione degli esuli russi che scelsero Capri come sede della scuola di Rivoluzione Bolscevica, immortalata nella memoria comune con la foto della celebre partita a scacchi sul terrazzo di villa Blesus a Capri fra Bogdanov e Lenin. Un’epoca di fermento culturale e politico, ripercorsa da Bertinotti e dall’Ambasciatore Meskov e da Gennaro Sangiuliano, autore del libro “Scacco allo Zar” che narra proprio di quel particolare periodo storico vissuto a Capri, e che fece dell’isola un laboratorio di teorie e idee rivoluzionarie. E dalla storia il passaggio ai giorni nostri è stato inevitabile con l’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti che da Capri ha lanciato un accorato messaggio di unità tra i popoli teso a superare questo delicato momento di crisi vissuto dalle nazioni europee, e l’ambasciatore Meshkov che nel suo intervento ha sottolineato le numerose analogie fra Italia e Russia, ed i forti legami della sua nazione con l’Europa, facendo anche lui appello all’unità dei paesi del Vecchio Continenti. I saluti della città di Capri, sono stati portati all’importante evento culturale che ha visto la presenza di numerosi artisti e intellettuali russi, dal Sindaco Ciro Lembo che ha sottolineato il ruolo da protagonista rivestito dall’isola azzurra nel periodo degli eventi che portarono alla Rivoluzione d’Ottobre, auspicando che Capri possa oggi svolgere un ruolo importante proprio come avvenuto nel secolo scorso, grazie proprio a manifestazioni di alto profilo come il Premio Gorky.
Al termine dell’incontro, Antonio Crispino e Svetlana Chernomyrdina, Presidenti dell’Associazione Premio Gorky, hanno inaugurato la mostra “Nureyev. La Danza” che resterà esposta nei saloni di Villa Lysis fino ad Ottobre, e che, attraverso foto dell’Archivio Rudolf Nureyev ed opere di giovani artisti, traccia un profilo del mitico ballerino russo che visse lunghi anni a Li Galli, le isole dirimpettaie proprio a Villa Lysis, che si scorgono incorniciate dalle ampie vetrate della casa. La curatrice della mostra Elena Lebedeva ha illustrato tutti i contenuti racchiusi nella mostra iconografica che è stata allestita in partnership con il Museo di Arte Teatrale e Musicale Di San Pietroburgo, dalla Fondazione Chernomyrdin, dal Comune di Capri, dall’Associazione Premio Gorky, dal Teatro Accademico Mariiniskij di San Pietroburgo, dall’Università di Stampa Ivan Federov di Mosca, dall’Accademia Statale di Studi Artistici ed Industriali S.G. Stroganov di Mosca ed il laboratorio di Progettazione Museale dell’Istituto di Cultura a Mosca. Le immagini esposte a Villa Fersen raccontano il percorso del mitico e celebre ballerino che con la sua danza ha rivoluzionato il balletto.