Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri problema fitto per residenti e territorio “attivo” dodici mesi l’anno. Le criticità legate ad una località vacanziera tout court sono sempre più all’ordine del giorno e a Capri si cerca di correre ai ripari per evitare che lo scoglio amato da imperatori, artisti e poeti, che proprio nei suoi mesi invernali fatti di silenzio e bellezza, lunghe passeggiate e meditazione immersi nella quiete della propria casa diventino, invece, sempre più un disegno in bianco e nero corroso dal tempo che inesorabilmente fa il suo corso. Il problema fitto, innanzitutto, è il primo e più grave allarme che gli isolani stanno evidenziando in modo crescente dinanzi ad una situazione, quella attuale, che vede le case utilizzate esclusivamente per locazione turistica, fitto breve o alloggio per lavoratori stagionali. Le giovani coppie capresi o semplicemente i nuclei familiari isolani che non hanno avuto la fortuna di una dimora di proprietà in eredità devono affidarsi alla dea bendata se vogliono trovare un tetto sotto il quale vivere di questi periodi a Capri. E non è da meno il disagio anche psicologico che tanti isolani dicono di vivre nei mesi invernali quando manca il senso della “normalità”, in una località che va praticamente in letargo con tante attività chiuse e poca sensazione di comunità viva.