Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Capri ombelico del mondo ma anche isola dove si rischia la vita. L’episodio avvenuto nelle scorse ore quando a causa del momentaneo fuori uso per manutenzione dell’ambulanza del 118, attrezzata per soccorrere persone nelle zone impervie e nei vicoli angusti del centro storico di Capri, una giovane caprese, in choc anafilattico per l’assunzione di un farmaco, è stata soccorsa dal personale sanitario trasportato sul posto dai vigili del fuoco, ha fatto riflettere ancora una volta. Il magico scoglio, infatti, amato e ammirato nei cinque continenti, famoso a livello mondiale, ma, appunto, scoglio bagnato dalle acque e isolato dalla terraferma, continua a rappresentare un Giano bifronte, tanto noto e desiderato quanto alle prese con problemi e disagi che altrove sarebbero di un’altra epoca. A Capri in questi giorni il carrellino del 118 è off limits e così un codice rosso come quello capitato ad una giovane alle prese con una crisi da choc anafilattico, poteva essere fatale. Ma forse l’isola azzurra potrebbe superare empasse e disagi, a volte provocati dalle pastoie burocratiche ed essere, considerando anche la disponibilità economica e la riserva di fondi, un modello di avanguardia. A fare da grimaldello dovrebbe essere una legge speciale o comunque delle normative finalizzate alla concessione di una maggiore autonomia da parte del territorio isolano. E, poi, laddove dovesse essere necessario fare ricorso agli investimenti, sicuramente le casse isolane potrebbero contribuire anche con risorse private. Insomma non è pensabile un’isola di tale portata e blasone alle prese con problematiche di facile risoluzione, (e quanto emerso sulla questione soccorso è soltanto la punta di un iceberg), ma che non risolte diventano macigni insostenibili e pericolosi per la propria incolumità.